A Monza si punta tutto sul Manzoni e si scarta l’idea di voler costruire un nuovo teatro in città. Lo rivela l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo: «Vogliamo rimettere in sesto un teatro a cui tanti monzesi sono affezionati – ha spiegato – Abbiamo pensato più volte alla progettazione di un edificio più moderno e più adatto a rispondere alle esigenze della terza città della Lombardia. Alla fine, però, abbiamo deciso che è meglio recuperare quello che abbiamo».
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La proposta di un nuovo teatro per Monza era arrivata da Dario Allevi ancora ai tempi della campagna elettorale: del destino del Manzoni si era poi discusso anche in consiglio comunale lo scorso novembre. Ad appesantire, infatti, il bilancio dell’azienda speciale Paolo Borsa proprio i costi generati dalla gestione della struttura di via Manzoni: tra le ipotesi avanzate dalla giunta anche quella di chiedere ai monzesi se tenere in vita il vecchio teatro o costruirne uno nuovo.
«Allontanare il teatro dal centro storico non avrebbe senso – ha proseguito Longo – perché crea valore anche per tante altre attività della zona. Sappiamo però che all’alta qualità dell’offerta culturale, realizzata grazie all’ottimo lavoro della direttrice artistica Paola Pedrazzini, non corrisponde una struttura in grado di rispettare tutte le diverse esigenze del pubblico».
L’ultimo episodio lo scorso venerdì e a raccontarlo sono stati proprio i protagonisti della disavventura: due disabili, che hanno assistito al saggio di fine anno di una scuola di danza. «Bagni attrezzati non esistono – hanno spiegato al telefono, dopo aver inviato un’e-mail in redazione – è a dir poco incredibile che un teatro del calibro del Manzoni sia arrivato nel 2018 in queste condizioni».
Per consentire a uno dei due, costretto sulla sedia a rotelle, di poter usufruire dei servizi, «è stato necessario arrangiare all’ultimo una delle toilette – raccontano – andando a recuperare una pedana da dietro le quinte. Abbiamo intenzione di realizzare un esposto: tutti devono essere messi a conoscenza di questa incredibile lacuna».
«Per il ruolo che rivesto non posso che chiedere scusa ai due spettatori – ha risposto l’assessore alla Cultura – la precedente amministrazione aveva predisposto un calendario di interventi per sopperire alle mancanze della struttura».
«Nel primo lotto di lavori – ha aggiunto la dirigente della Paolo Borsa, Barbara Vertemati – sono previsti il rifacimento del tetto e dell’impianto riscaldamento. A seguire la ristrutturazione dei servizi e altri adeguamenti necessari ai fini della sicurezza. Purtroppo i problemi strutturali dell’edificio sono ben noti: speriamo di risolverli al più presto».