Operazione congiunta delle forze dell’ordine all’alba di mercoledì mattina in via Borgazzi a Monza per lo sgombero dell’ex Diefenbach, l’azienda dismessa e da tempo occupata abusivamente da una comunità di nomadi.
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Agenti della polizia di stato del commissariato di Monza, personale della polizia locale, tra cui alcuni agenti del Nost, carabinieri e vigili del fuoco sono stati impegnati per parecchie ore: di grande degrado la situazione trovata all’interno dei capannoni ormai fatiscenti. Le forze dell’ordine hanno sorpreso sul posto sei persone e alcuni minori, che sono stati condotti in commissariato. Per l’intera mattinata gli operatori della Sangalli hanno ammassato rifiuti e masserizie e riempito camion destinati alla discarica: vista l’occupazione prolungata, l’area si era trasformata in una vera e propria discarica dove ai cattivi odori si sommava un’ingente presenza di mosche, topi e scarafaggi.
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I residenti del quartiere da mesi ormai puntavano il dito contro una situazione che era sfuggita a qualsiasi controllo: tante le firme raccolte anche nelle ultime settimane per l’ennesima petizione consegnata alla polizia di Stato, ai carabinieri, ad Acsm-Agam, Brianzacque, ufficio d’igiene e prefettura, oltre che al sindaco Dario Allevi.
Mercoledì mattina il primo cittadino e gli assessori Federico Arena e Andrea Arbizzoni hanno assistito alle operazioni.
L’ex Diefenbach era già stata sgomberata lo scorso luglio, a un paio di settimane dall’insediamento della giunta Allevi: uno sforzo presto vanificato perché i nomadi avevano ripreso “possesso” della proprietà solo dopo una manciata di giorni. Dall’estate l’area è stata occupata da circa un centinaio di persone, tra cui minori e donne in gravidanza. Per far fronte ai freddi dell’inverno, lo scorso novembre i nomadi avevano approntato baracche e casupole di legno e lamiere.
Le forze dell’ordine mercoledì mattina hanno rinvenuto una trentina di bombole del gas e almeno una quarantina di giacigli. Nessuna traccia di altre persone. Presente sul posto durante lo sgombero anche una una rappresentanza della proprietà, la famiglia Sangalli: «Stiamo cercando di realizzare quello che è il vecchio progetto, ipotizzato anni fa – hanno spiegato – Prevede la realizzazione, sui 23mila metri quadri dell’area, di un albergo di duecento camere e di un centro direzionale da diecimila metri quadri».