Monza, “sfrattati” dall’Uonpia: due opzioni comunali come sedi temporanee

I pazienti dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Vecchio di Monza potrebbero trasferirsi temporaneamente al nido Libertà e alla materna Pianeta Azzurro di via Ferrari.
Monza Uonpia
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I pazienti dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Vecchio di Monza, chiusa il 9 marzo per problemi strutturali della palazzina Brigatti, potrebbero trasferirsi temporaneamente al nido Libertà e alla materna Pianeta Azzurro di via Ferrari.
I plessi sono stati individuati dai responsabili del San Gerardo tra quelli messi a disposizione dal Comune nelle scorse settimane, quando l’amministrazione cittadina ha teso la mano all’Irccs dopo la chiusura della struttura in via Solferino: «Abbiamo fatto la nostra parte – afferma l’assessore al Welfare Egidio Riva – ora siamo in attesa delle autorizzazioni dell’Ats».

Monza, “sfrattati” dall’Uonpia: intanto utenti a Brugherio o seguiti in locali attrezzati del padiglione

Alcuni utenti sono stati dirottati al poliambulatorio di Brugherio mentre altri sono seguiti nei locali attrezzati nel padiglione che al Vecchio ospiterà la casa di comunità: rispetto al cronoprogramma iniziale sembrano, però, allungarsi i tempi necessari ad allestire le palestre e gli studi di medici, psicologi e logopedisti nel padiglione Radaelli, così come inizialmente ipotizzato.
«Dopo la progettazione dei lavori – spiegano dal San Gerardo – sono in corso le verifiche straordinarie» strutturali e anti sismiche che dovrebbero richiedere un mese abbondante in quanto l’edificio costruito un secolo fa non è utilizzato da parecchi anni. Le opere dovrebbero partire non appena termineranno i rilievi. Di conseguenza, si fa più urgente e utile trovare una sistemazione provvisoria per rimediare alla serrata del Vecchio.

Monza, “sfrattati” dall’Uonpia: le critiche della politica

I ritardi sono stigmatizzati ancora dagli esponenti di Unione Popolare che esprimono la loro solidarietà ai piccoli pazienti e ai loro genitori «che stanno vivendo questa ulteriore ingiustizia in una situazione già complicata e piena di fatiche». Tra gli assistiti, ricordano, ci sono ragazzi con sindrome di Down, difficoltà di linguaggio, disturbi dell’apprendimento, problemi motori o neuropsichiatrici, autismo: la chiusura dell’Uonpia, attaccano, aumenterà le difficoltà causate dalla carenza di organico che costringe i bambini ad attendere fino a due anni prima di essere presi in carico. Il tutto mentre domenica il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato il ristorante Pizzaut, hanno proseguito i rappresentanti del partito, «dimostrazione pratica che un mondo migliore è possibile».