Il sindaco Paolo Pilotto, il consigliere comunale di minoranza Pierfranco Maffè, il consigliere regionale Jacopo Dozio ed un nutrito gruppo di cittadini hanno ricordato sabato 13 gennaio, in viale Libertà a Monza, il sessantaquattresimo anniversario di uno dei momenti più tragici della storia monzese dal termine della seconda guerra mondiale in avanti, ovvero il deragliamento del treno 341 dai binari ferroviari all’altezza del sottopasso in costruzione, che il 5 gennaio 1960 costò la vita a diciassette persone e provocò centoventiquattro feriti. Pilotto, Maffè e Dozio hanno deposto un omaggio floreale al di sotto della lapide che fa memoria di quel dramma.
Disastro ferroviario: cosa accadde quella mattina
A distanza di così tanto tempo, sono ancora moltissimi i cittadini che non hanno dimenticato quella mattinata. Probabilmente per un errore umano, il treno deragliò in un punto in cui le rotaie erano leggermente deviate e sostenute da un castello provvisorio, a causa dei lavori in corso: una circostanza che avrebbe dovuto limitare la velocità di transito a 10 chilometri all’ora, mentre in realtà i convogli erano lanciati a 90 chilometri all’ora. Il treno sfondò quindi il muro di cinta di una fabbrica vicina, mentre alcuni vagoni si fermarono nel deposito di biciclette e motorini degli operai ed altri precipitarono nel sottopassaggio in costruzione. La camera ardente fu allestita nella Villa Reale, mentre i funerali furono presieduti in duomo, due giorni più tardi, dal cardinale Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, poi diventato Papa con il nome di Paolo VI.