Monza: ricordando don Peppino Arosio a dieci anni dalla morte, messa e idea Giovannino d’oro

Il 20 maggio di dieci anni fa moriva monsignor Giuseppe Arosio, per tutti don Peppino. Una messa a Cederna, l'idea del Giovannino d'oro alla memoria.
Monza, monsignor Peppino Arosio
Monza, monsignor Peppino Arosio Fabrizio Radaelli

Il 20 maggio di dieci anni fa moriva monsignor Giuseppe Arosio, per tutti don Peppino. Classe 1925, viene ancora ricordato con affetto dai tanti monzesi che lo hanno conosciuto. Nel suo quartiere Cederna, dove era nato (precisamente alla Cascina Cantalupo) l’11 novembre, e a San Giuseppe, il rione che è sorto grazie a lui agli inizi degli anni Sessanta.

Monza: ricordando don Peppino Arosio a dieci anni dalla morte, messa a Cederna il 20 maggio

Don Peppino arrivò in quello che era chiamato “quartiere dei tramvieri” il 12 luglio 1959 e il 19 marzo 1961 tenne a battesimo la nuova parrocchia. Domenica è stato ricordato durante la messa delle 10 nella chiesa di via Guerrazzi, opera dell’architetto svizzero Justus Dahinden, che lui fece costruire negli anni settanta, mentre martedì 20 maggio alle 18.30 sarà celebrata una Messa in suffragio nella sua parrocchia di origine, la Sacra Famiglia di Cederna. Dal carattere gioviale ed esuberante, don Peppino si trovava perfettamente a suo agio con i giovani.

Monza: ricordando don Peppino Arosio a dieci anni dalla morte, la proposta del gruppo dei suoi ragazzi

Un gruppo dei suoi ragazzi di un tempo ha proposto al comune di dedicare al sacerdote il Giovannino d’oro alla memoria. Del resto, a don Peppino si deve la costruzione di ben 59 chiese nell’arcidiocesi di Milano, l’ultima della quale è stata la cappella all’interno dell’ospedale San Gerardo.
Nel 1984 l’allora arcivescovo ambrosiano cardinale Carlo Maria Martini lo nominò responsabile per la costruzione di nuovi complessi parrocchiali per l’intera arcidiocesi di Milano, incarico che il sacerdote monzese mantenne per circa quindici anni interagendo con archistar del calibro di Luigi Caccia Dominioni, Renzo Piano, Mario Botta, Vittorio Gregotti. Appassionato di architettura moderna, don Peppino ha compiuto numerosi viaggi all’estero per vedere coi suoi occhi la costruzione di nuove chiese “lontane dagli schemi tradizionali” e ha seguito personalmente i cantieri degli edifici sacri dell’arcidiocesi milanese.