Monza, riaprono i Centri diurni per disabili e i centri per anziani

Porte di nuovo aperte da lunedì 22 giugno a Monza, come indicato dalla normativa regionale, per i due Centri Diurni per Disabili e per i centri di aggregazione per anziani.
Monza un Centro diurno - foto repertorio
Monza un Centro diurno – foto repertorio Fabrizio Radaelli

Porte di nuovo aperte da lunedì 22 giugno a Monza, come indicato dalla normativa regionale, per i due Centri Diurni per Disabili di Monza, in via Silva e in via Gallarana, e per i centri di aggregazione per anziani.

Per i Cdd in questi giorni si sono concluse le operazioni di adeguamento degli spazi rispetto alle normative anti-contagio in vigore e sono stati adottati gli idonei protocolli. In vista della riapertura, in collaborazione con ATS Brianza e ASST Monza, il Comune ha avviato gli screening sierologici per gli ospiti e per gli operatori dei Centri, con l’obiettivo di rendere più tranquilla e sicura per tutti la ripresa delle attività.

I 32 prelievi effettuati fino a sabato, unificati nella sede di via Silva, sono risultati tutti negativi.

«Monza è tra le prime città della Lombardia a riaprire i centri diurni – hanno spiegato il sindaco Dario Allevi e l’assessore Merlini – Un segnale di grande attenzione verso i ragazzi e una risposta concreta ai loro genitori che hanno sofferto ancora di più le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e che ora, con queste riaperture, potranno tornare a quella normalità di cui avevano tanto bisogno».

Tante precauzioni e qualche timore per i centri di aggregazione per anziani: lunedì 22 riprendono le attività interrotte tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo gestite dall’Auser a San Rocco, dalla cooperativa Monza 2000 alla cascina Cantalupo e dalla Meridiana al Sorriso di via Enrico da Monza. Potrebbero, invece, rinviare di qualche giorno la ripresa il centro di via Procaccini coordinato dalla Corona Ferrea e quello interno all’Ambrosini.

Quel che è certo è che ovunque gli utenti dovranno modificare le loro abitudini e rinunciare a due tra le attività preferite, potenziali veicolo della diffusione del coronavirus.

«Non potranno – ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore alle Politiche sociali Desirée Merlini – ballare e giocare a carte mentre stiamo tentando di capire se sarà possibile giocare a bocce».
È, invece, quasi tutto da costruire il programma delle iniziative che terranno compagnia ai monzesi a luglio e agosto al centro Ambrosini: escluse le danze e i dibattiti, l’amministrazione pensa di mantenere le pillole informative proposte dalla Croce Rossa e sostituire i balli con tombolate, giochi di memoria, brevi intrattenimenti musicali e spettacoli di cabaret.

«Gli anziani – commenta la Merlini – hanno voglia di ripartire ma anche tanta paura. I prossimi mesi saranno molto complicati a causa delle norme anti Covid-19. Le persone sono stanche a causa del periodo che abbiamo vissuto, parecchie hanno perso parenti o amici: i meno giovani hanno pagato il prezzo più alto durante l’epidemia ma è importante non rimanere chiusi in casa e tornare a vedersi».

I gestori hanno consegnato un protocollo con le modalità di accesso e di sanificazione.