Monza, per il ministero in via Asiago è tutto tranquillo: protesta Lega

Il Governo mente sulla gestione dei profughi ospitati in via Asiago a Monza, dove andrebbe “tutto bene”: la Lega non gradisce la risposta fornita dal sottosegretario Domenico Manzione all’interrogazione del deputato Paolo Grimoldi.
radaelli Monza Presidio Lega Nord con Matteo Salvini davanti alla prefettura per protestare contro l insediamento di esuli in via Asiago
radaelli Monza Presidio Lega Nord con Matteo Salvini davanti alla prefettura per protestare contro l insediamento di esuli in via Asiago Fabrizio Radaelli

Il Governo mente sulla gestione dei profughi ospitati in via Asiago: la Lega non gradisce la risposta fornita dal sottosegretario Domenico Manzione all’interrogazione del deputato Paolo Grimoldi. Il testo, datato 26 ottobre, secondo il responsabile cittadino del Carroccio Federico Arena sarebbe «l’ennesima presa in giro dell’esecutivo Renzi in quanto descrive una situazione quasi idilliaca, senza particolari criticità mentre il disagio e la paura tra i cittadini sono elevati».

«La cosa che ritengo grave – prosegue l’esponente del Carroccio – è che si siano messe nero su bianco delle falsità oggettive: nella risposta si parla, infatti, di 116 richiedenti asilo distribuiti in 16 appartamenti e si fa riferimento a un documento dell’Asl che, secondo il Governo, avrebbe certificato l’idoneità degli spazi. Peccato che proprio quell’atto dica che il numero massimo di persone ospitabili è di 97 e che due degli alloggi non sono abitabili».

La Lega critica Manzione anche per le modalità di gestione di via Asiago: «Il Governo – commenta Arena – sembra non avere dubbi, sostenendo che Trattoria Mercato e la cooperativa Madre Santina stiano offrendo tutti i servizi in maniera adeguata. La realtà, documentata anche da giornali e televisioni, è ben diversa con corsi di italiano partiti solo qualche settimana fa e un forte sovraffollamento che permane».

Il quadro dipinto da Manzione sembra realmente troppo roseo rispetto a quello reale e non fa riferimento alla sproporzione tra il numero di migranti e quello degli inquilini italiani.

Le difficoltà causate dalla coabitazione sono, invece, nuovamente denunciate dal comitato dei residenti: i giovani stranieri, lamentano i condomini, rimangono inoccupati per gran parte della giornata, disturbano durante la notte e, spesso, si azzuffano tra loro. La sera, precisano, i vigilanti non possono entrare negli alloggi e non possono tenere a bada «il caos».