Ma a Monza come si gira in bici? Così così. Capita di dover raggiungere punti strategici della città, non solo il parco, e ritrovarsi a slalomeggiare tra auto in coda e pullman e camion che ti fanno il pelo e contropelo. E poi vedi cantieri aperti fuori casa per realizzare tratti di ciclabile dove non ti aspetteresti. Perché magari lì non ci andresti mai. O, peggio, perché li ritieni inutili. Soprattutto se trovi poi sguarniti tratti come via Boito o via Pergolesi e Ramazzotti, per dirne un paio. Sì, per chi abita in zona Cazzaniga (e non solo) i problemi non sono in via della Birona. Per andare in centro e all’ospedale il percorso è quasi obbligato e lì imperano le auto.
Monza, ma come si gira in bicicletta? Via Lecco
Per un tratto di via Lecco una sorta di pista ciclabile, a ben vedere, c’è anche. Costeggia le mura del parco dall’ingresso di Villasanta alla porticina che si trova nei pressi dell’incrocio con via Magellano. Le condizioni non sono le migliori ma, almeno, pedoni e ciclisti restano riparati grazie a un serpentone di jersey. Poi, però, quello spazio diventa marciapiede, si assottiglia, si allarga, si popola di paletti posizionati con la speranza di contrastare la sosta selvaggia e si trasforma in parcheggio non appena i paletti lasciano spazio all’(in)civiltà degli automobilisti. Eppure, per chi percorre via Lecco da Villasanta nella direzione del centro, di strada da macinare per arrivare all’estremità di via Vittorio Emanuele ce n’è ancora parecchia: non resta, allora, che pedalare tra le auto. Ma le cose vanno peggio a chi si trova a percorrere via Lecco nella direzione opposta, vale a dire con le spalle al duomo e all’arengario: in quel senso di marcia l’arteria non offre alcun riparo.
Monza, ma come si gira in bicicletta? San Biagio
Spostarsi nel cuore di San Biagio su due ruote può non essere così semplice. L’incrocio in prossimità dell’omonima chiesa non è molto sicuro, lo spazio sui marciapiedi è limitato ai pedoni e la carreggiata, nelle ore di punta, invasa dalle macchine. Sia in direzione del centro cittadino, da via Manara verso via Prina, che dalla parte più a est e che porta verso l’ospedale, quindi via Monti e Tognetti verso via Boito, i ragazzi che si spostano in bicicletta per raggiungere le scuole, così come anche gli adulti, spesso si trovano a dover fare lo slalom tra le macchine e i pullman. La sicurezza per i ciclisti in questa parte della città manca, le ciclabili sono tutte lungo viale Cesare Battisti, nelle strade più interne mancano tratti sicuri per chi si muove su due ruote e, spesso, si tratta di giovani studenti.
Monza, ma come si gira in bicicletta? Corso Milano
È una delle strade più frequentate da ciclisti che utilizzano le due ruote ecologiche per recarsi in stazione. Corso Milano è una strada trafficata, con il passaggio di pullman urbani ed extraurbani, un separatore di carreggiata nel mezzo e nessuna protezione per i ciclisti.
L’assessore alla viabilità Giada Turato ha annunciato l’inserimento di corso Milano tra le strade dove realizzare un nuovo percorso ciclabile. A quanto pare un progetto di massima esiste, ma non i finanziamenti.
Certamente corso Milano merita una pista ciclabile su entrambi i sensi di marcia. È la porta di ingresso a Monza per chi arriva da Milano e Sesto san Giovanni. In previsione della stazione della metropolitana di Bettola pensare ad una pista che prosegua anche lungo via Borgazzi sarebbe il modo giusto per favorire l’uso della bicicletta e della metro per migliaia di studenti universitari e pendolari che sognano di poter lasciare definitivamente a casa l’automobile.
Monza, ma come si gira in bicicletta? Romagna e Marsala
Le vie Romagna e Marsala, un lungo tratto rettilineo che conduce comodamente alla stazione. Perfetto da percorrere in bicicletta e approfittare – prima di salire sul treno – del comodo deposito posto a fianco dello scalo ferroviario. Peccato, però, che per i ciclisti il percorso non sia del tutto agevole. In viale Romagna la presenza di attività commerciali favorisce il parcheggio dei clienti sulla corsia stradale. Il ciclista è, quindi, costretto ad “allargarsi” col rischio di essere investito dai veicoli di passaggio. In via Marsala tutto procede bene fino alla scuola Dante. Poi il tratto si restringe (vi sono anche dei regolari parcheggi) e bisogna prestare più attenzione. Massima cautela va osservata quando si compie il percorso a ritroso. In un tratto di via Marsala, malgrado la presenza dell’apposita segnaletica, non mancano veicoli in divieto di sosta e automobilisti che aprono le portiere con nonchalance senza curarsi di chi sta passando.
Monza, ma come si gira in bicicletta? San Fruttuoso
Non esistono piste ciclabili all’interno di San Fruttuoso. Eppure il quartiere si presta molto all’utilizzo della bici, incastonato tra Muggiò, Triante e la direttrice verso il centro. Via Sorteni è la strada scelta dai ragazzini che usano la bici per raggiungere la media Sabin, ma anche qui manca un percorso sicuro. Così come per raggiungere l’oratorio del quartiere, in via Della Novella. Per arrivare Muggiò la strada più breve è via della Taccona, dove la pista ciclabile manca del tutto. In direzione opposta, verso Triante, la corsia per bici e pedoni la si trova una volta superato viale Lombardia, su via Vittorio Veneto (quartiere Triante). Una traccia che però scompare quando inizia via Cavallotti. E così l’arrivo verso il centro di Monza per chi usa le due ruote è tutto a ridosso del marciapiede, con le auto che sfrecciano accanto.