I no pronunciati dalla giunta Pilotto dovrebbero essere formalizzati dal consiglio comunale la prossima settimana: sono quelli pronunciati alla quasi totalità delle osservazioni con cui i comitati ambientalisti stanno cercando di contrastare la costruzione dello studentato da oltre 400 letti al polo istituzionale di via Grigna e di salvaguardare il bosco.
Nei giorni scorsi il coordinamento ambientalista è tornato a percorrere strade per salvare il bosco e ha anche scritto a diversi enti, tra cui la Regione, perché “in seguito a sopralluogo perimetrale con la collaborazione di un esperto forestale, che quel bosco, di origine naturale, sia un bosco misto, disetaneo, ben strutturato, con copertura delle chiome del 100%”. Insomma, “per la tutela di quel bosco chiediamo di individuare e delimitare l’area boschiva e di inserirla nella Cartografa forestale regionale e nel Pif Alta Brianza in corso di formazione e approvazione”. La Regione ha risposto che “nel corso della redazione del Pif saranno considerate tutte le formazioni qualificabili quali bosco” e “una volta riconosciute le formazioni vegetali qualificate bosco, queste saranno tutte sottoposte alle norme regionali in materia forestali e, conseguentemente, saranno tutelate”.
Monza: gli ambientalisti, l’ex IV novembre, l’assemblea pubblica
«Quella è un’area urbanizzata, non boscata – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti – tra qualche anno, oltretutto, ospiterà la fermata della metropolitana, come previsto dal provvedimento autorizzatorio rilasciato nel 2024 dalla Regione». L’amministrazione ha respinto anche la proposta di spostare gli edifici alla ex Fossati e Lamperti: «Forse in futuro quel comparto potrà ospitare uno studentato – ha affermato l’assessore – ma i tempi per la bonifica e la progettazione saranno molto lunghi e noi dobbiamo rispondere ora a una esigenza diffusa. Dobbiamo, inoltre, mantenere l’impegno preso il 24 luglio 2024 con l’Agenzia del Demanio, la Regione e l’università Bicocca». La giunta è, invece, disposta a organizzare un’assemblea pubblica sul progetto, come chiesto dalla consulta San Biagio-Cazzaniga.