Monza, l’Isa scende in piazza per salvare l’ex Paolo Borsa

Il Cittadino l’aveva raccontata come la piccola Pompei di Monza. Ma è ancora lì che cade a pezzi. Però l’Isa vuole salvare l’ex Paolo Borsa di via Boccaccio e il 22 novembre scenderà in piazza. Intanto, in Comune, c’è chi ha buone speranze.
Monza, l’Isa scende in piazza per salvare l’ex Paolo Borsa

Sabato 22 novembre il liceo artistico Nanni Valentini di Monza (per tutti, l’Isa) offrirà delle lezioni in piazza. Il comitato dei genitori, con il sostegno degli studenti, ha deciso di proporre questa forma di manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza sul valore della scuola e sull’importanza che la struttura dell’ex Paolo Borsa ha. È la struttura tra via Boccaccio e viale Brianza che ilCittadinomb.it aveva raccontato come la piccola Pompei di Monza. Le famiglie e i ragazzi chiedono a gran voce che parta il cantiere per ristrutturare e mettere in sicurezza l’edificio che rappresenta un’enorme valore, sia da un punto di vista storico che pratico.

Da quando è stato chiuso i ragazzi sono costretti a turnare e fare lezione nella sede provvisoria di via Magenta, in condivisione con i coetanei dell’Hensemberger. «Per l’occasione abbiamo invitato e saranno presenti i consiglieri regionali Enrico Brambilla, Laura Barzaghi e Gianmarco Corbetta – dice Luciano Morabito, presidente del consiglio dei genitori – e siamo in attesa di risposta da Stefano Carugo e Massimiliano Romeo. Intavoleremo con loro un discorso in comune per cercare di capire cosa stanno facendo le due realtà istituzionali, il Comune e la Regione visto che sono entrambi proprietari dell’immobile». L’idea alla base della manifestazione sono le tradizionali lezioni in piazza, probabilmente in piazza Trento e Trieste ( ma il comitato deve ancora chiedere i permessi), con docenti e studenti, più striscioni che sottolineino l’importanza e necessità di avere il Borsa, e infine volantinaggio tra i monzesi e attività ludiche per i bambini.

«Al momento la situazione è chiara, noi siamo comproprietari con la Regione- sottolinea Rosario Montalbano, assessore all’istruzione- e la direzione verso cui ci stiamo muovendo è di collaborazione con la Regione». «Le azioni che stiamo promuovendo e continueremo a fare sono di coinvolgere i colleghi di Milano rendendoli corresponsabili con noi per il pieno recupero dell’edifico , credo che lasciare fatiscente la struttura non dia onore a nessuno – dice sempre Montalbano -. Io ho già intrapreso un percorso, sul piano politico, e i tecnici lavorano sul piano operativo. Io sono speranzoso di trovare una soluzione. La nostra intenzione è ridare al liceo di via Boccaccio la struttura, perché la scuola deve rimanere lì, recuperato il Borsa gli spazi saranno a loro disposizione».

Della stessa opinione il collega Antonio Marrazzo, assessore ai Lavori pubblici: «Riconfermiamo che nel nostro piano il recupero del Borsa è un intervento necessario. È chiaro che la specificità dell’edificio, che si trova in comproprietà con la Regione, richiede un intervento importante. C’è un dialogo aperto e non è vero che la Regione è sorda: è un momento difficile, però ci sono prospettive positive. Noi avremo colloqui con i colleghi milanesi perché la Regione si senta partecipe e responsabile».