Il bastone lo avvisa della presenza di un muro o di una buca, ma purtroppo non sempre lo allerta in tempo di quell’ostacolo naturale del quale è pieno, quasi fosse un campo minato, il tragitto che deve compiere per arrivare alla sede dell’Unione ciechi di Monza. Così che, il più delle volte, quando suona il citofono della struttura ubicata in via Tonale ha già schiacciato quella cacca dei cani che i padroni dei cani non hanno raccolto.
Stremato da questi quotidiani e per nulla piacevoli inconvenienti Luca Aronica, presidente dell’Unione ciechi di Monza e Brianza, lancia un appello direttamente ai padroni dei cani: «Vi prego, raccogliete le cacche dei vostri animali – chiede senza troppi giri di parole – Raccoglietele sempre perché, soprattutto per noi non vedenti, sono davvero spiacevoli incontri».
Aronica però va oltre lanciando un appello specifico a quel padrone ( o forse a quei padroni) che ormai da settimane si dimenticano di raccogliere le deiezioni in via Tonale e nelle strade limitrofe.
«La via dove ha sede la nostra associazione purtroppo è piena di deiezioni – commenta – Alcune volte proprio abbandonate vicino al nostro ingresso. Non ne possiamo più. Non possiamo ogni giorno arrivare a casa o al lavoro con le scarpe piene di cacca a causa della maleducazione dei padroni».
Un accorato appello affinché la passeggiata o il tragitto per andare al lavoro in totale autonomia non si trasformi, per chi non vede, anche in un imbarazzante arrivo sul posto di lavoro o nei negozi, portandosi appresso la cacca involontariamente calpestata.
«Ormai non conto più le volte che nelle ultime settimane proprio in questo tratto mi sono trovato a calpestare le deiezioni disseminate lungo tutta la via, su entrambi i marciapiedi – precisa Aronica – Ultimo episodio proprio alcuni giorni fa. Stavo andando da solo in ufficio, una volta entrato ho sentito il persistere di uno strano odore. Poi mi hanno riferito l’origine di quella puzza. Oltre alla rabbia anche un pizzico di imbarazzo, soprattutto quando si entra in un ambulatorio o in un ufficio».
Una richiesta che il presidente dell’Unione ciechi fa a nome di tutti i suoi iscritti e anche di coloro costretti sulla sedia a rotelle e delle mamme con le carrozzine che non riescono magari a scansare il puzzolente ostacolo. «Vi prego, munitevi di sacchettino e raccogliete le deiezioni – conclude – permettendo così a tutti di passeggiare tranquillamente sui marciapiedi della nostra città».