Monza: le aule dell’Hensemberger e del Frisi per accendere il cervello

Due spazi speciali alle scuole superiori, uno per il debate e l'altro pensato per la filosofia: ecco di cosa si tratta.
L'aula componibile del liceo Frisi di Monza
L’aula componibile del liceo Frisi di Monza Fabrizio Radaelli

All’Hensemberger di Monza è stata ricreata un’agorà per gli studenti del debate, la sfide di oratoria fra studenti. Al liceo Frisi un’aula componibile pensata dal dipartimento di filosofia. Sono ambienti di apprendimento che le scuole hanno deciso di creare per offrire agli studenti luoghi dedicati in cui poter sperimentare approfondire fare attività con modalità diverse.

All’ultimo piano dell’istituto di via Berchet c’è un setting dedicato ai ragazzi che si affrontano nei dibattiti, con una vista panoramica e un affresco che ricorda gli antichi greci per immedesimarsi con uno sguardo al passato. Al liceo di via Sempione è stata allestita un’aula componibile con tanto di parete su cui poter scrivere, una panca e un divano rosso per riflettere e un leggio su una pedana per i momenti di restituzione in plenaria. Un luogo in cui “accendere il cervello” pensare confrontarsi.

Monza: Hensemberger, Frisi e la relazione tra studenti

«L’aula componibile mette al centro lo studente e permette la relazione frontale con l’altro – spiega Valentina Rurale, docente di filosofia – offre una diversa modalità di interagire. Anche la scelta architettonica ha un valore didattico, ne abbiamo discusso con le colleghe del dipartimento di filosofia, tra cui Emanuela Caminiti, oltre che con la dirigente Lucia Castellana, prima di definire gli allestimenti e gli stessi colori sono pensati perché i ragazzi possano stare bene. Questo spazio lo utilizziamo tutti, a rotazione e a seconda delle necessità è un luogo che si affianca alla lezione e permette momenti più destrutturati. Uno spazio che piace ai ragazzi li incuriosisce e affascina, li aiuta a riflettere, pensare».