Appena si è accorta che lo sconosciuto che aveva in casa non era un tecnico del gas bensì un truffatore, ha chiamato la vicina di casa e insieme l’hanno messo in fuga. L’ha raccontato la donna, una 80enne, agli agenti della polizia di Stato intervenuti subito dopo il fatto, in un condominio di Monza, in zona Triante, martedì 2 luglio dopo che la vittima ha contattato il 112.
Il presunto truffatore sarebbe un italiano di circa 45 anni, senza alcuna inflessione dialettale: si è presentato vestito in maniera curata e con il volto parzialmente travisato da una mascherina chirurgica e si è qualificato come un tecnico addetto alla lettura luce e gas e ha detto alla donna di dovere effettuare una verifica delle tubature di acqua e gas e del contatore della luce. La signora non ha inizialmente sospettato nulla e ha fatto entrare il 45enne in casa.
Monza: il finto tecnico si inventa il guasto
L’uomo avrebbe quindi finto di ispezionare le tubature dicendo poi alla donna di avere riscontrato una anomalia e di dovere utilizzare materiali per il ripristino che avrebbero potuto arrecare danni a denaro contante e preziosi, consigliando quindi alla vittima di metterli in un posto sicuro. L’anziana ha intuito si trovarsi di fronte a un finto tecnico che intendeva derubarla e ha quindi allertato immediatamente la vicina di casa e insieme hanno messo in fuga l’autore del tentativo di furto.
Monza, la Questura sulle truffe: “La prevenzione passa anche dai cittadini”
La prevenzione del fenomeno delle truffe tra le mura di casa e non solo, dicono dalla Questura di Monza, “oltre che dalle Forze dell’Ordine, passa soprattutto e in primo luogo dai cittadini”. I truffatori, spiegano, “si presentano alle vittime come persone distinte, ben vestite o con uniforme o mostrando tesserini, e spesso indossano guanti per evitare di lasciare impronte. Si qualificano come operatori del gas o della luce, operatori per il controllo della funzionalità dei caloriferi, dei climatizzatori o delle caldaie, oppure come componenti delle forze dell’ordine, del Comune o della Protezione civile”.
Capita che “architettino apposite messe in scena per carpire la fiducia delle vittime”: ad esempio sottraendo fotografie dall’abitazione, “per poi passarle al complice il quale poco dopo si presenta alla porta di casa fingendo di averle ritrovate e dunque dando fondamento all’ipotesi di avere di fronte reali operatori delle Forze dell’Ordine desiderosi di tutelare e proteggere il cittadino”. In altri casi, le vittime “ricevono un finto sms proveniente apparentemente da figli o nipoti in difficoltà o nei guai, chiedendo agli ignari genitori o nonni di consegnare denaro affinché tutto possa risolversi per il meglio”.
Monza, le tecniche adottate dai truffatori alle quali prestare attenzione
Spesso, spiegano ancora dalla Questura: “i malviventi si presentano in due o più persone, pretendono con una scusa o un raggiro di entrare in casa, e chiedono alla vittima di recuperare i propri effetti personali di valore e riporli in un luogo dove avranno facilmente accesso per poi poterli sottrarre”. Le Forze di Polizia cercano ogni giorno di contrastare questi fatti “sia con attività di prevenzione tramite il pattugliamento delle strade, l’intervento tempestivo e la divulgazione ai cittadini di informazioni e dépliant, sia tramite l’attività repressiva di indagine e ricerca degli autori. Tuttavia non basta, il cittadino gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione”.
Non aprire mai la porta agli sconosciuti è la prima regola come chiamare il numero unico di emergenza 112 immediatamente fin dal primo contatto con queste persone in ogni occasione in cui dovesse sorgere un dubbio sull’identità o sulla visita.