La vicenda Sangalli finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità nazionale anticorruzione. L’ente condotto da Raffaele Cantone ha risposto all’esposto del Movimento 5 Stelle chiedendo al Comune la documentazione sull’appalto. I 5 Stelle chiedono le dimissioni del consiglio comunale (che ha votato – colpevolmente secondo i 5 stelle – l’avvio della transazione con la ditta, a seguito dell’inchiesta), mentre per il Comune si tratta soltanto di un atto “d’ufficio” da parte dell’Autorità di controllo, a seguito di un esposto. Per poter svolgere la propria attività istruttoria l’Anac ha chiesto – in un documento di 10 punti – tutti i dettagli dell’appalto del 2009 e le specifiche sull’accordo transattivo avviato tra il Comune e la ditta Sangalli.
«Il consiglio comunale si dovrebbe dimettere, visto come ha trattato la vicenda Sangalli e dato che ha votato un documento illegittimo, come la transazione», Gianmarco Novi del Movimento 5 Stelle lunedì sera ha proposto le dimissioni dell’intera assemblea sottolineando che la trattativa con la ditta Sangalli sia un atto illegittimo. Il Movimento 5 Stelle, a supporto della loro tesi, portano la risposta dell’Ente nazionale di controllo degli appalti (Anac) che ha chiesto gli atti al Comune di Monza per verificare le operazioni intercorse tra il Comune e la ditta a seguito dell’inchiesta a seguito dell’esposto presentato dai grillini.
Questa proposta provocatoria (ma non troppo), sebbene roboante, non ha sortito alcun effetto in aula e non sono state fatte repliche, ne dai consiglieri comunali, ne dai componenti della giunta. La vicenda è passata in secondo piano.
«La vicenda Sangalli è tutt’altro che chiusa, lo abbiamo promesso alla comunità monzese e così è stato – affermano i 5 Stelle – L’Autorità nazionale anticorruzione ha comunicato l’avvio di un’istruttoria sulla transazione Comune di Monza-impresa Sangalli a seguito dell’esposto presentato dal Movimento 5 Stelle tramite il suo portavoce Nicola Fuggetta e del Comitato Beni Comuni».
E continuano: «La comunicazione dell’Anac è tutt’altro che un atto dovuto e contiene precise richieste di chiarimento all’Amministrazione che ora ha un mese di tempo per relazionare all’Autorità». Il Comune non sembra minimamente preoccupato in merito e ha già fornito i documenti richiesti: «Abbiamo già inviato questa settimana tutta la documentazione che l’Anac ci ha richiesto – fanno sapere da piazza Trento – riteniamo che la procedura aperta sia un semplice atto d’ufficio che l’ente è tenuto a prendere a seguito di un esposto presentato così abbiamo inviato tutti i documenti che consentano di svolgere al meglio la loro attività». L’azienda non ha commentato.