Monza, l’allarme della consulta: “In viale Libertà le auto sfrecciano, il Comune intervenga”

Allarme dei residenti riportato dalla consulta all'assessorato: "una soluzione potrebbero essere i semafori a chiamata"
Viale Liberta
Viale Liberta di Monza Fabrizio Radaelli

Una strada che si sta trasformando in autodromo. I residenti di viale Libertà, a Monza, hanno portato all’attenzione della consulta il vizio di pigiare troppo sull’acceleratore da parte di automobilisti e autisti di camion e furgoni diretti dal centro verso viale Stucchi e i confini della città.

“Bolidi” irrispettosi dei limiti di velocità si contano non solo nelle ore notturne (quando vige una legge degna del Far West) ma anche durante il giorno, mettendo a repentaglio l’incolumità dell’utenza debole come pedoni e ciclisti. Non sono mancati battibecchi tra chi chiedeva, gesticolando con le mani, di rallentare e guidatori poco propensi a farlo. “Finora – è stato detto in consulta – ci siamo limitati a gestacci e a parole non proprio signorili. Non vorremmo che succeda qualcosa di più serio”.

Monza, auto troppo veloci in viale Libertà: la consulta chiede interventi

La strada a doppia carreggiata e a doppia corsia invita chi è al volante a osare di più sul pedale senza, però, rendersi conto che sta attraversando un centro abitato nelle cui prossimità vi sono delle scuole, la primaria Rubinowicz e l’Istituto Mapelli. Molti degli studenti più grandi raggiungono la loro scuola in bicicletta pedalando lungo viale Libertà.

“L’unico rallentamento – ha osservato un cittadino intervenuto alla consulta– è costituito dalla rotonda di via Prampolini. Nel resto del viale non c’è nulla che limiti la velocità”.

Monza, auto troppo veloci in viale Libertà: semafori a chiamata per fare rallentare

La Consulta, approfittando della presenza dell’assessora alla mobilità Giada Turato, ha chiesto un intervento da parte del Palazzo per dissuadere i “corridori”. “Su questa strada ci era già stato detto che non si possono mettere dossi perché metterebbero in difficoltà le ambulanze –ha sottolineato il coordinatore Valter Artelli– però si potrebbero adottare altre soluzioni, ad esempio i semafori a chiamata”.