Si avvicina a 125.000 euro la raccolta fondi organizzata da Giovanni Roncoroni sulla piattaforma GoFundMe (clicca qui) in memoria della figlia Marta scomparsa a 15 anni in seguito a un’emorragia cerebrale dovuta a un tumore maligno che nemmeno sapeva di avere. I soldi sono destinati al reparto di terapia intensiva neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo dove un’équipe straordinaria si è presa cura della ragazzina cercando di strapparla alla malattia.
Monza: l’addio a Marta, i funerali e la chiesa che non riesce a contenere tutto l’affetto
Nel pomeriggio di sabato 23 dicembre la chiesa di san Giuseppe non ha potuto contenere le persone accorse a rendere l’ultimo saluto a Marta. Erano mille, forse più, e per questo è stato necessario amplificare il volume dei microfoni per permettere a chi stava fuori di seguire la cerimonia. C’erano gli amici e i compagni di scuola e di sport di Marta e del suo fratello più piccolo, gli amici dei genitori Sara e Giovanni e tanta gente che conosceva la famiglia venuta da altri quartieri di Monza e persino da fuori città. Nessuno o quasi è riuscito a trattenere le lacrime.
Monza: l’addio a Marta e il messaggio di monsignor Delpini
Anche l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini ha inviato un suo messaggio ricordando che dalla morte “ingiusta di Marta sta scaturendo tanto amore”. Infatti, l’idea di papà Giovanni di raccoglier fondi per il reparto che per quaranta giorni è stato la seconda famiglia e la seconda casa di Marta è stata abbracciata da centinaia di persone. In tanti hanno voluto dare il loro contributo nelle ultime ore tant’è vero che la famiglia Roncoroni ha deciso di continuare a spostare l’obiettivo “perché in tanti ce lo state chiedendo e perché quello che stiamo facendo è importante”. La raccolta fondi, quindi, continuerà fino a quando le persone vorranno donare. “Il vostro contributo – scrive Giovanni Roncoroni – ci permetterà di comprare qualcosa di eccezionale, qualcosa che ora non sappiamo ancora immaginare, ma che servirà a tutti quelli che ne avranno bisogno”.