Monza, la prima messa dell’arcivescovo Torriani a San Biagio

Prima della partenza verso Crotone il ritorno in città del monsignore. «Nomina improvvisa, inattesa e in un certo senso soverchiante».
La prima messa del nuovo arcivescovo monsignor Torriani a San Biagio di Monza
La prima messa del nuovo arcivescovo monsignor Torriani a San Biagio di Monza

C’era la folla dei giorni di festa nella chiesa di San Biagio di Monza, per accogliere il ritorno (seppur per un giorno soltanto) di monsignor Alberto Torriani, nominato da papa Francesco nuovo vescovo di Crotone Santa Severina.

Nella chiesa parrocchiale di via Prina in neo porporato è tornato per celebrare la sua prima messa da vescovo. «Non mi sarei mai immaginato di arrivare qui nell’anno del mio venticinquesimo di ordinazione a celebrare con voi una messa da vescovo. Lo poteva anticipare solo lo Spirito nella sua immaginazione». Così ha esordito nell’omelia della funzione prefestiva celebrata sabato 8 marzo. Accanto a lui sull’altare tutti i parroci che hanno accompagnato don Alberto, novello sacerdote, quando è arrivato a Monza nel 2000, subito dopo l’ordinazione sacerdotale: don Maurizio Rolla, don Marco Oneta e l’attuale parroco, monsignor Umberto Oltolini.

Monza, l’arcivescovo Torriani a San Biagio: chi c’era con lui

La prima messa del nuovo arcivescovo monsignor Torriani a San Biagio di Monza
La prima messa del nuovo arcivescovo monsignor Torriani a San Biagio di Monza

E proprio al parroco della comunità pastorale il compito di salutare l’ingresso del vescovo Torriani. «Questa comunità ti ha accolto all’inizio del tuo ministero, apprezzando la tua umanità, l’esuberanza. Qui hai condiviso tanti ricordi e in tanti non sono voluti mancare a questo appuntamento. Le persone che ti hanno amato e alle quali hai donato amore». Sull’altare anche don Augusto Panzeri e l’arciprete emerito, monsignor Silvano Provasi.

Prima dell’inizio della celebrazione il vescovo di Crotone ha incontrato in forma privata il sindaco, Paolo Pilotto, accompagnato dal vice, Egidio Longoni, con cui negli anni dell’impegno parrocchiale ha condiviso diversi progetti oratoriani, e anche Marco Riboldi, suo docente di filosofia in seminario e il consigliere Pierfranco Maffè.

Monza, l’arcivescovo Torriani a San Biagio: non ho cercato la nomina

«Chi mi conosce – ha confidato monsignor Torriani durante l’omelia – sa che questa nomina non l’ho cercata, è stata improvvisa, inattesa e in un certo senso soverchiante. Colgo gli sguardi incuriositi per i miei nuovi vestititi, ma non sono io al centro del nostro ritrovarci oggi ma Gesù con la sua Parola».

Poi il ricordo all’ottobre del 2000, quando arrivò a San Biagio, allora solo comunità parrocchiale e che di lì a poco sarebbe diventata comunità pastorale, e dove avrebbe trascorso undici anni di impegno tra l’oratorio e la scuola. «Allora il parroco, don Maurizio (Rolla, nda) sull’Amico in famiglia scrisse una serie di riflessioni e consigli, dei post-it per il mio futuro incarico in parrocchia. Mi parlò della gratitudine che è il segno più forte della consapevolezza del bene che riceviamo».

Al termine della celebrazione monsignor Oltolini ha consegnato al vescovo Torriani la croce pettorale, dono di tutta la comunità. «Quando metterai al collo questa croce ti ricorderai di noi e fin da ora ti invitiamo a celebrare con questa comunità la prossima festa di san Biagio».