Monza, la nuova raccolta differenziata dei rifiuti parte tra disguidi e lamentele

A poche ore dall’inizio della nuova raccolta dei rifiuti a Monza, l’1 marzo, molti non avevano ricevuto il kit: tra loro commercianti, responsabili di parrocchie e oratori, dirigenti scolastici. A mezzogiorno molte zone di Monza erano ancora puntellate da sacchi di rifiuti, potenziato il servizio rispetto al solito.
Raccolta rifiuti
Raccolta rifiuti Fabrizio Radaelli

Martedì a mezzogiorno molte zone di Monza erano ancora puntellate da sacchi di rifiuti: la nuova raccolta, come previsto da molti, ha debuttato l’1 marzo tra parecchi disguidi e le lamentele, come le telefonate alla redazione de il Cittadino, non si sono fatte attendere. In tanti hanno puntato il dito contro il degrado che, hanno affermato, sarebbe favorito dai nuovi orari di esposizione di sacchi e mastelli.

«Ci aspettavamo – spiega l’assessore all’Ambiente Martina Sassoli – un inizio problematico. Servirà qualche giorno prima che tutti si abituino alle novità: chiediamo un po’ di pazienza».

I cumuli rischiano, però, di diventare montagne all’ingresso di uffici e scuole: martedì per ripulire la città alle squadre normalmente in servizio si sono aggiunti 36 operatori a piedi, 10 in centro e 4 nel centro urbano.

Monza, la nuova raccolta differenziata dei rifiuti parte tra disguidi e lamentele
Raccolta rifiuti

Che i primi passi del nuovo sistema potessero essere critici lo si era capito anche durante l’incontro organizzato dal Comune mercoledì all’Urban center e il consiglio comunale di lunedì a cui sono intervenuti i tecnici della Sangalli e di Esper, la società che ha stilato il capitolato dell’appalto.

A poche ore dall’avvio parecchi monzesi non avevano ricevuto il kit per differenziare i rifiuti: tra loro c’erano commercianti, responsabili di parrocchie e oratori, dirigenti scolastici. Tanti di loro martedì si sono messi in coda al punto di consegna di piazza Roma.

Lunedì i consiglieri di minoranza, come fanno da settimane molti cittadini, hanno criticato aspramente i nuovi orari: l’esposizione di sacchi e mastelli dalle 8 alle 9 o dalle 16 alle 18 secondo Maria Chiara Pozzi della Lista Scanagatti potrebbe funzionare in «una città ipotetica» in cui gli abitanti non escono di casa di buon mattino per portare i bambini a scuola e andare a lavorare e non rientrano tardi la sera.

Monza, la nuova raccolta differenziata dei rifiuti parte tra disguidi e lamentele
Raccolta rifiuti

Quel che spaventa di più sembra, però, il sacco rosso da 70 litri in cui gettare il rifiuto secco che i single e le coppie potrebbero impiegare settimane a riempire, posto che differenzino in modo corretto la spazzatura. Una volta colmo, ha fatto notare il democratico Marco Pietrobon, per gli anziani potrebbe diventare troppo pesante da spostare.

«In parecchi comuni – ha replicato Attilio Tornavacca di Esper – in cui vengono utilizzati sacchi più grandi le esperienze sono positive. Dal prossimo anno si potrà, in ogni caso, sostituirli con altri più piccoli».

La nuova raccolta, ha precisato, punta ad aumentare sia la quantità che la qualità della differenziata: da tempo la percentuale di separazione dei rifiuti è praticamente stabile. Il 67,42% del 2020 posiziona Monza, lontana dall’83,4% di Mantova, a metà classifica tra i capoluoghi lombardi. Di anno in anno peggiora, però, la qualità della frazione umida, della plastica, del metallo e perfino della carta. Una maggiore attenzione da parte dei cittadini, ha aggiunto il tecnico, ridurrebbe i costi di pre selezione dei rifiuti e tamponerebbe il notevole calo dei ricavi che il Comune incassa dalla vendita dei materiali recuperati.