La corrente del Villoresi è elettrica: produce una quantità di energia in grado di alimentare il fabbisogno di circa 300 appartamenti. Merito del lavoro compiuto dai quattro impianti posizionati, a distanze più o meno regolari, lungo il tratto cittadino del canale. Viale Lombardia, via Monte Bianco, via Solferino e via Borgazzi: ecco i punti in cui il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi ha realizzato le centraline, che si preparano a spegnere, con soddisfazione, la loro seconda candelina.
In rodaggio a partire dai mesi di dicembre 2015 e gennaio 2016, sono entrate continuativamente in funzione dal luglio 2016: «Si sfruttano quattro salti distinti del canale – spiega Mario Fossati, direttore tecnico di ET Villoresi – di ampiezza compresa tra i tre e i quattro metri: si tratta di salti in linea, che permettono di utilizzare la stessa acqua, senza perderne una goccia e senza sottrazione alcuna ad altri usi, per ben quattro volte».
Gli impianti sono “fratelli”, non “gemelli”: sono leggermente diversi tra loro. Più potente quello di via Borgazzi: il suo generatore è in grado di produrre circa 300 kw, gli altri tre arrivano a 200, 250 kw. Il totale, tra i quattro impianti, è di circa mille kw: «Si è trattato di un progetto pilota – ha proseguito Fossati – ideato una decina di anni fa: in ottemperanza a una direttiva europea del 2001, nel 2003 il nostro governo ha approvato un decreto legislativo, il 387, relativo alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Questo vuol dire che ci sono degli incentivi: nel caso dell’idroelettrico, l’energia prodotta da acqua fluente in una centrale di queste dimensioni viene pagata dal Gestore servizi energetici, a cui viene destinata, a un prezzo più alto di quello del mercato. In questo caso sono circa 0,21 centesimi per kilowatt a fronte di 0,07 centesimi». 6,5 i milioni di euro investiti dal Consorzio per la realizzazione del progetto: business plan alla mano, il rientro dell’investimento è previsto in circa sei, sette anni. Oltre alle centraline di Monza, l’ente ha realizzato un impianto simile, per quanto decisamente più grosso (da circa un migliaio di kilowatt), a Panperduto, nel comune di Somma Lombardo, in provincia di Varese.
«Gli impianti sono completamente automatizzati – aggiunge l’ingegnere Davide Bavera, che, per il Consorzio, ha seguito il progetto fin dalle sue origini – e, oltretutto, nascosti alla vista: questo ha consentito anche di diminuire la loro rumorosità».
Costruite in contesto urbano e su un’infrastruttura dal valore storico, le centraline dovevano risultare il meno impattanti possibili: per questo hanno ricevuto il placet sia dell’amministrazione comunale, sia della Soprintendenza ai beni paesaggistici. La loro realizzazione ha favorito anche la riqualificazione di alcuni tratti di pista ciclopedonale del Villoresi, come quella compresa tra via Giovanni Verità e viale Lombardia.
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