Monza: il “Ponte dell’amicizia” della scuola media Pertini

Un progetto di caviardage alla scuola media Pertini di Monza ha dato vita a un racconto speciale: grazie a un ex alunno oggi collaboratore del Cittadino.
La prima B della scuola media Pertini di Monza
La prima B della scuola media Pertini di Monza

Il 30 marzo, la classe 1 B della scuola Pertini di Monza e io – ex alunno del Koiné, istituto comprensivo di cui fa parte questo plesso – con l’aiuto delle professoresse Roberta Fasoli e Mirella Malvaso abbiamo creato un piccolo racconto. Utilizzando il metodo del caviardage, ovvero riprendendo parole da testi già esistenti per crearne di nuovi, i ragazzi si sono divertiti a scrivere un testo. Per questo lavoro abbiamo utilizzato gli articoli di giornale che ho scritto per il Cittadino, ogni alunno aveva il proprio. Abbiamo diviso il lavoro in tre parti: nella prima ognuno di noi ha letto l’articolo che aveva scelto, nella seconda abbiamo discusso sull’argomento della storia e ogni ragazzo ha scelto una frase o delle parole utili per crearla e infine, nella terza parte abbiamo concluso di raccogliere le idee per la stesura del testo.

Il mini-racconto che i ragazzi hanno inventato tratta un argomento che sta molto a cuore a tutta la classe: l’amicizia. La protagonista, Greta, frequenta la scuola “Petini” non a caso senza R. Questo perché fino all’anno scorso mancava la lettera sull’insegna della scuola. Fortunatamente quest’anno la R è stata riposizionata, dopo aver mandato una lettera al sindaco Dario Allevi, che è stata pubblicata sul Cittadino. Per questo nella storia abbiamo utilizzato anche il nome Dario, il migliore amico di Greta.

Gli autori: Federico, Mena, Hamza, Nicholas, Matilde, Reem, Abdalla, Rosse, Alessandro, Malak, Mattia, Rayane, Shams, Penelope, Paolo, Zijie.

Monza: il “Ponte dell’amicizia”  della scuola media Pertini
La prima B della scuola media Pertini di Monza: gli autori del progetto

IL PONTE DELL’AMICIZIA

Greta è una giovane ragazza che frequenta la scuola “Petini” e crede nell’amicizia. Desidera che tutti gli amici vadano sempre d’accordo. Il suo migliore amico è Dario, un suo compagno di classe.

Nonostante il lockdown dovuto al Covid, Greta e Dario rimangono in buoni rapporti, poiché ogni giorno, dopo le lezioni online, organizzano almeno trenta videochiamate per stare insieme. Questo perché secondo Greta basta un piccolo gesto per unire le persone.

Un giorno, Greta discute con Dario della situazione che tutti i ragazzi della loro età stanno vivendo e ha un’opinione diversa da quella del suo amico. Allora arrabbiati l’un l’altra interrompono la tradizione delle videochiamate.

La scuola finisce e purtroppo anche qualcos’altro: l’amicizia tra Greta e Dario, ma non le occasioni di rincontrarsi. Casualmente, qualche anno dopo, si ritroveranno a fare volontariato per la stessa associazione: la “FMS Onlus”.

A questo punto, Greta – ricercatrice per l’ospedale Niguarda – e Dario – sindaco di Monza – faranno pace e, vista la loro grande amicizia, decideranno di trasferirsi a Tokyo, per cambiare stile di vita, dove si sposeranno e passeranno il resto della vita all’insegna dell’affetto.