Grossi camion che stazionano, che passano lungo vie strette (talvolta a velocità non proprio urbane) e che non portano certo beneficio a una zona di Monza già sotto assedio del traffico. Succede nel quartiere Sant’Albino dove l’omonimo comitato ha ricevuto una segnalazione da parte di una residente che ha decisamente perso la pazienza.
I bisonti della strada si fermano solitamente in via Sardegna (creando, a detta di qualcuno, un deposito abusivo). Qui, afferma la santalbinese, «restano accesi ore prima di partire e vengono costantemente lavati con un enorme spreco di acqua». E una volta lasciato lo stallo la situazione non migliora. Anzi. I camion mettono a rischio chi passa per la stretta strada: pedoni (tra i quali molti bambini), ciclisti, animali domestici e selvatici, ma anche gli automobilisti che spesso segnalano oltre alle velocità improprie precedenze non rispettate.
Monza: il nodo dei tir a Sant’Albino, la lettera di una residente
«Sembra la terra di nessuno – rincara la dose l’autrice della lettera – ma è una via del comune di Monza e mi chiedo quanto ancora dobbiamo aspettare perché venga tutelata la nostra sicurezza e la nostra salute».
La residente aveva già inoltrato le proprie rimostranze in Comune lo scorso mese di ottobre. La risposta, pervenuta un mese più tardi, «è stata rassicurante – afferma – si parlava di una situazione illegale che sarebbe cessata a breve. È aprile e i camion mettono ancora a rischio i miei figli e i bambini che passano per via Sardegna e ci avvelenano l’aria. So che il Comune richiede una quota ai cittadini di compensazione ambientale, chissà a quanto ammonterebbe quella che dovremmo chiedere noi a chi ha affittato quello spazio a un deposito di tir, a chi lo sta utilizzando e alle istituzioni che lo lasciano dove sta».
La cittadina chiede anche strisce pedonali, dossi per rallentare le auto che nei rettilinei della via prendono velocità, specchi all’altezza della doppia curva.