Monza, i giovani volontari Cri in piazza come vittime della strada

Giovani volontari della Croce Rossa di Monza in piazza sabato sera per sensibilizzare altri giovani sui pericoli della strada.
Giovani Croce Rossa Monza simulazione incidente
Giovani Croce Rossa Monza simulazione incidente – foto Croce rossa

Una scelta d’impatto quella dei giovani volontari della Croce Rossa di Monza per sensibilizzare altri giovani sui pericoli della strada ed invitare a comportamenti prudenti. Nello shopping pre natalizio del sabato sera in molti avranno incontrato sotto l’arengario i giovani volontari della Croce Rossa cittadina con le loro divise rosse da soccorritori e accanto, altri volontari, abilmente truccati da vittime della strada.

Visi segnati da sangue, tagli, cicatrici davvero impressionanti e poi cartelli bianchi ea raccontare brevemente la loro storia.

Giovani Croce Rossa Monza
Giovani Croce Rossa Monza

Monza, i giovani volontari Cri: campagna di sensibilizzazione nel segno

Tornavo dal corso di danza – racconta una ragazza – era tardi, buio, c’era nebbia. Mi sono fermata a parlare con un’amica e quando mi sono messa in macchina, per non far preoccupare mia mamma, le ho mandato un messaggio. Purtroppo così non ho visto il semaforo rosso e a casa non sono più tornata”.

Accanto a lei un altro volontario racconta di aver spinto troppo sul pedale dell’accelerazione per non arrivare tardi al suo primo colloquio di lavoro. Altro incidente, altra giovane vita spezzata.

Una campagna di sensibilizzazione alla vigilia della giornata per le vittime della strada che ha riscosso grande interesse.

Monza, i giovani volontari Cri: “Progetto che rientra in #responsabilmente giovani “

«È un progetto che rientra in #responsabilmente giovani – spiega Chiara Passoni, delegata tecnica per le attività per i giovani – il progetto che ci vede accanto al comune per aiutare i giovani a capire che un comportamento imprudente può essere causa di morte per sé e per gli altri».

Tra le storie raccontate ai passanti anche quella di chi ha fatto “ape” e si è messo alla guida con un tasso alcolemico non consentito, chi ha preso a velocità sostenuta una curva con asfalto bagnato e si è ritrovato in un fosso.

«Alcuni passanti sono rimasti spiazzati dai nostri racconti – prosegue Passoni – chi ha vissuto direttamente un’esperienza di questo tipo si è commosso. Ci piacerebbe ripetere questa esperienza nei luoghi della movida dei più giovani perché è a loroc he si rivolge il progetto».