Il progetto più immediato è di portare in Brianza, probabilmente all’Omnicomprensivo di Vimercate, uno speciale bilico della Regione Piemonte che, in sostanza, simulando un abitacolo di un’automobile, grazie a uno stantuffo simula per i passeggeri un urto alla velocità di trenta chilometri l’ora.
È l’idea che la sezione di Vimercate dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada conta di concretizzare in questo anno scolastico per sensibilizzare le giovani generazioni sulla sicurezza stradale: «Già a 30 all’ora si riceve una bella botta, figuriamoci a velocità maggiori» commenta Germano Rossi, presidente della sezione vimercatese dell’associazione.
Rossi nel giugno 2003 perse il figlio Paolo in un incidente stradale e da allora si impegna per divulgare la cultura della sicurezza sulle strade:«Il progetto sarà finanziato grazie agli oltre duemilasettecento euro raccolti nel fine settimana a “Truck emotion”, all’autodromo di Monza, attraverso un’asta di gadget tra gli appassionati. C’erano migliaia di persone che si sono contese latte di olio, modellini, gadget per autocarri, set di arnesi. Un’asta condotta da professionisti del settore, che hanno saputo tener viva l’attenzione e spuntare buone offerte tenendo un ritmo come se fosse uno spettacolo».
«Come associazione diamo supporto morale alle famiglie colpite da sinistri, facciamo divulgazione soprattutto tra i giovani e ci confrontiamo con le istituzioni. Purtroppo a volte queste ultime si mostrano un muro di gomma ma noi insistiamo. Proprio in questi giorni in parlamento si sta discutendo del reato di omicidio stradale o del cosiddetto ergastolo della patente. Ci vorranno tempi lunghi ma non demordiamo».
«E poi puntiamo molto sull’educazione dei giovani: da anni, con la collaborazione di grandi club, organizziamo il torneo di calcio “Paolo Rossi e amici” per fare sensibilizzazione. Ora il progetto del bilico significa far toccare direttamente ai giovani le conseguenze di un ‘botto’, sia pure a bassa velocità. Coinvolgeremo le scuole e i Comuni del territorio. Si pensa sempre che un incidente non possa capitare, ma quando poi càpita nelle famiglie si vivono drammi».