Monza e le elezioni europee: il confronto (disertato) tra candidati

Solo due candidati tra gli otto previsti presenti alla serata organizzata dal Movimento federalista europeo: dagli altri, videomessaggi.
Parlamento europeo a Strasburgo
Parlamento europeo a Strasburgo David Iliff Licenzia CC BY-Sa 3.0

La costituzione di un esercito unitario, la transizione ecologica e le politiche economiche dell’Unione Europea sono state al centro del dibattito tra candidati organizzato venerdì 24 in Sala Maddalena a Monza dal Movimento federalista europeo. La scaletta della serata, moderata dal segretario brianzolo del Mfe Alessio Alberti, è stata quasi completamente stravolta rispetto a quella annunciata: tra gli aspiranti europarlamentari invitati solo la sindaca leghista di Seveso Alessia Borroni e Leonardo Lotto di Azione-Siamo Europei hanno accolto l’invito mentre Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, Marco Reguzzoni di Forza Italia e il democratico Brando Benifei che, peraltro avrebbe dovuto sostituire Monica Romano, hanno inviato video messaggi praticamente incomprensibili in molti passaggi a causa dell’audio pessimo. Ha dato buca anche l’assessora monzese Arianna Bettin, in corsa con Alleanza Verdi Sinistra.

Monza e le elezioni europee: le idee sull’esercito dell’Unione

La creazione di un esercito europeo non può più essere rinviata secondo gli esponenti di quasi tutti i partiti ma non per la Borroni«Sarebbe un miscuglio di ideologie difficile da gestire – ha affermato – i programmi di difesa vanno gestiti in modo sussidiario. Bisogna, piuttosto, lottare per la pace su tavoli condivisi». «Serve – ha aggiunto – una politica più flessibile in campo socio-economico che superi gli ostacoli e le norme che impediscono lo sviluppo delle imprese così come una politica energetica differente» in una UE in cui ogni stato abbia «la propria identità e la propria cultura».

Un esercito europeo, ha notato Lotto, consentirebbe di risparmiare almeno 30 miliardi di euro l’anno dei 300 che i 27 paesi spendono complessivamente: occorre, ha proseguito, una politica industriale unica che permetta alle aziende di crescere e ai territori di attrarre investimenti per la produzione di semiconduttori e chip. «Nel campo della difesa – ha commentato Luca Perego degli Stati Uniti d’Europa – non è più possibile viaggiare scoordinati». «Con una difesa comunitaria conteremmo di più nel mondo – ha notato Giovanni Mori di Alleanza Verdi sinistra – oggi, invece, abbiamo un ruolo marginale a Gaza».

Monza e le elezioni europee: la sostenibilità continentale

Ha quindi auspicato Mori politiche di debito comune a sostegno di una filiera delle energie rinnovabili, del riciclo e dell’efficientamento degli edifici che farebbe risparmiare notevoli risorse e creerebbe molti posti di lavoro.

L’Europa, ha dichiarato Fidanza nel suo messaggio, dovrebbe «fare meno e meglio»: dovrebbe evitare di «iper regolare la vita quotidiana» con le sue normative e dedicarsi alla costruzione di una visione geopolitica e di una politica energetica comuni. «È necessario – ha detto – affrontare con pragmatismo ed equilibrio la questione della sostenibilità ambientale mettendo al centro la persona e le imprese». A differenza di altri candidati, tra cui Benifei e Reguzzoni, non ritiene una priorità il superamento del diritto di veto da parte dei singoli stati.