Monza e la passerella di via Medici Il Comune rescinde il contratto

Il Comune di Monza ha rescisso il contratto con la società incaricata nel 2012 di realizzare la passerella ciclo pedonale di via Medici per l’attraversamento della sede ferroviaria della linea Milano-Chiasso». Il motivo? I lavori latitavano. Da troppo tempo.
Il passaggio sopra la ferrovia in via Medici a Monza
Il passaggio sopra la ferrovia in via Medici a Monza Fabrizio Radaelli

«Il Comune di Monza ha rescisso il contratto con la società incaricata nel 2012 di realizzare la passerella ciclo pedonale di via Medici per l’attraversamento della sede ferroviaria della linea Milano-Chiasso». Il motivo? I lavori latitavano. Da troppo tempo.

«L’ammontare dei lavori era di circa 450 mila euro – scrive l’amministrazione comunale di Monza in una nota – Secondo quanto pattuito i lavori avrebbero dovuto concludersi entro l’aprile del 2013, dopo il recepimento da parte dell’azienda delle prescrizioni introdotte da Rfi per la messa in sicurezza della linea ferroviaria e della linea elettrica.»

Ma non c’è stato niente da fare, nonostante, scrive il Comune, diverse richieste. «La società si è rifiutata di accogliere e osservare, se non a fronte del riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale di maggiori richieste economiche. Il Comune si è detto disponibile a sostenere la maggiorazione dei costi secondo le tariffe stabilite dalla Camera di Commercio, disponibilità giudicata insufficiente dall’azienda».

Piazza Trento ha rimborsato all’azienda i costi sostenuti per l’avvio del cantiere poi mai partito e ha rescisso il contratto. «La realizzazione della passerella – dice l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Marrazzo – è un impegno che l’amministrazione si è assunta ma che non siamo disposti a realizzare a ogni costo. Le prescrizioni di Rfi sono obbligatorie per motivi di sicurezza, era naturale e più che prevedibile che ci fossero e devono essere osservate. Da parte nostra c’è stata tutta la disponibilità ad andare incontro alle richieste del soggetto secondo criteri oggettivi. L’amministrazione valuterà ora come procedere».