Che l’atmosfera in casa leghista non fosse delle più serene lo si era intuito da tempo: ora, però, a dar voce al malumore arriva lo sfogo, amarissimo, che il deputato Paolo Grimoldi ha affidato a Facebook. Non tornerà in Parlamento in quanto relegato al terzo posto del listino proporzionale della Camera nel collegio brianzolo: quel che brucia di più, ammette, è il modo in cui è maturata la sua bocciatura. La lamentela personale potrebbe, però, sfociare in una contestazione interna e in un cambio dei vertici se il 25 settembre i consensi ottenuti da Matteo Salvini sprofonderanno anche al Nord. Il partito, intanto, deve tenere a bada i maldipancia degli attivisti che non gradiscono la candidatura di Massimiliano Romeo a Varese e non in Brianza.
Grimoldi e la Lega: “Perché escluso? Non lo so”
«Sono tante le domande – scrive Grimoldi rivolto ai militanti – che mi avete posto e che mi sono posto al fine di dare una giustificazione a questa decisione del tutto inaspettata e ai criteri adottati: meritocrazia, appartenenza al territorio, anzianità di militanza, risultati, consenso e presenza sul territorio, donazioni al partito, rappresentatività, storia, disponibilità o cuore? Semplicemente non lo so».
«Francamente – prosegue – non vi nascondo la grande amarezza e delusione che ho provato dopo 31 anni» in cui è passato dalla fondazione del Movimento giovanile a membro del consiglio federale. È stato, ricorda, l’ultimo segretario della Lega Lombarda eletto in un congresso, rimasto in carica fino ad un anno e mezzo fa, ed è stato «in prima linea» alle feste, alle riunioni, ai gazebo.
«Con voi – aggiunge – ho avuto l’onore di lavorare per la nostra Lombardia, per la nostra terra e la nostra libertà. Sono un uomo con un carattere un po’ spigoloso, ma sono di parola e leale. Non mi sono mai tirato indietro e farò sempre campagna elettorale: mi sono reso disponibile a correre alle comunali di Monza, su richiesta dei vertici attuali, nonostante un problema di salute affrontato lo scorso mese di maggio e condiviso con pochissimi».
Grimoldi ai militanti: “Resterò al vostro fianco”
Ora non intende cambiare casacca ma con una bordata azzarda una previsione: «Poco importa – commenta ancora Grimoldi – se non sarò rieletto: io sono nato e cresciuto nella Lega e la Lega avrà presto un uomo ancor più determinato e sempre libero per combattere per il nostro popolo e la nostra comunità politica, motivo per il quale niente e nessuno mi impedirà di essere al vostro fianco e tenere alta la nostra storica bandiera con Alberto Da Giussano e la Croce di San Giorgio della Lega Lombarda».
Lui ha aderito al partito conquistato da Umberto Bossi e dalla politica del “padroni a casa nostra” che mirava a conquistare l’autonomia del territorio e, conclude, «vi chiedo di esserci ancora una volta, schierandovi al mio fianco per portare il maggior numero di voti al nostro progetto politico, unico modo per ottenere finalmente l’autonomia».