Monza e Brianza: un piano di Ats per il sostegno psicologico ai profughi dell’Ucraina

Il trauma della guerra e le difficoltà della vita lontano da quella che, fino a un mese fa, era la normalità: per questo Ats ha ideato un piano di sostegno psicologico per i profughi dell’Ucraina.
Un arrivo di profughi a Monza
Un arrivo di profughi a Monza Fabrizio Radaelli

Un progetto per aiutare i profughi dell’Ucraina non solo nell’accoglienza e nella gestione della loro presenza sul territorio come rifugiati, ma anche per sostenerli sotto il profilo psicologico dopo avere vissuto il trauma della guerra.

A proporlo e organizzarlo, è l’Ats della Brianza, in collaborazione con gli ospedali del territorio: il percorso è stato presentato all’Ocsm (Organismo di coordinamento per la salute mentale e della dipendenze): «È necessario attivare percorsi di supporto del possibile disagio psichico connesso all’evento traumatico della guerra e del forzato esodo dei cittadini Ucraini» ha detto il direttore generale di Ats Brianza Carmelo Scarcella, al quale ha fatto eco il direttore sociosanitario Antonio Colaianni, per il quale «è necessario coordinare, consolidare e implementare la rete dei servizi che a diverso titolo si occupano sul territorio di accoglienza e cura dei rifugiati, con la finalità di favorire l’intercettazione precoce di situazioni di disagio psichico e, quindi, l’attivazione di adeguati percorsi di sostegno e di cura. Rafforzare le comunità di accoglienza è l’obiettivo che si vuole perseguire riconoscendo gli apporti specifici che ogni soggetto istituzionale sta mettendo in campo nell’accompagnare la presenza sul territorio dei rifugiati».

Il piano intende sfruttare la Rete di pronto intervento psicologico per l’emergenza, istituita presso Ats Brianza e coinvolgere gli eventuali referenti comunità ucraina, istituti scolastici di ogni ordine e grado, comuni, centri di accoglienza Cas e Sai, associazioni di volontariato. Nelle scuole “ si ritiene importante fare rete con gli psicologi che operano all’interno degli Sportelli di ascolto e con gli psicopedagogisti presenti, attraverso gli uffici scolastici territoriali delle due province di Lecco e di Monza, ma “si ritiene importante individuare figure appartenenti alla comunità ucraina che possano essere antenne del bisogno, e sostenere la popolazione rifugiata rispetto al non sottovalutare eventuali elementi di disagio psichico e, conseguentemente, di bisogno psicologico, oltre che aiutare i servizi nell’ attuazione di interventi ad hoc in base alle caratteristiche della cultura di appartenenza”.