Qui c’è un corso professionale che ha funzionato. La conferma arriva dal fatto che tutti i 25 corsisti diplomati hanno trovato occupazione in tempi brevi. I neo diplomati già assunti sono gli assistenti famigliari formati con un corso promosso in collaborazione dallo Ial Lombardia, ente di formazione accreditato dalla Regione, insieme ad Aisla Monza e Brianza, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, e con il sostegno di Cisl Monza Brianza Lecco.
I 25 assistenti famigliari sono stati assunti da famiglie con malati di Sla o del morbo di Alzheimer o con un anziano o una persona non autonoma da accudire. Tra loro c’era anche la monzese Damiana Pelosi, 53 anni, laureata in psicologia. Damiana, la capoclasse del corso, non è nuova a iniziative legate al sociale. Aveva collaborato con una casa di riposo per anziani a Milano e aveva seguito due amiche malate di Sla. Aveva, inoltre, partecipato a un corso di pet therapy.
«Ho infine capito – spiega – che il mio lavoro era quello di stare a contatto con le persone per un’azione di solidarietà. Mi sono occupata di due amiche malate di Sla. Non era assistenza, facevo loro solo compagnia. Ma per me è stato un piccolo banco di prova. Mi si è come accesa la lampadina. Allora mi ero appunto chiesta cosa potessi fare di più per loro. Questo non è un lavoro che si improvvisa. Il corso ci ha anche insegnato a gestire i rapporti con la famiglia. Quest’ultima si deve adeguare ai cambiamenti della persona. Chi è affetto da Sla non perde l’intelletto, ma finisce come imprigionato in uno scafandro».
Il corso è durato complessivamente 355 ore. Una preselezione ha portato da 50 a 25 il numero dei partecipanti.
Al corso svoltosi a Villa Serena ha preso parte anche Maritza Socualaya, nata a Cuzco in Perù e ora residente a Monza. Maritza, 50 anni, laureata in economia e commercio, in precedenza aveva lavorato alla reception di un albergo a Chioggia. Ha poi sposato un cittadino monzese. Dal 2006 risiede in città.
«Di questo corso – precisa – avevo saputo per caso, leggendo un volantino. Avevo già partecipato a un corso di assistenza agli anziani. Ma sentivo l’esigenza di essere più preparata e maggiormente aggiornata. Il corso mi ha fatto capire tante cose. La vera importanza di questo corso l’ho compresa solo alla fine. Non siamo le classiche badanti. Ma questo è un lavoro che devi scegliere con passione. La classe, oltretutto, era molto unita. Tra di noi è nata una specie di mutuo aiuto».