Monza: c’è una proposta per il rilancio delle Serre reali

Dopo la consultazione pubblica la giunta ha selezionato il progetto dell'associazione Lavoro Integrazione. L'iter non è concluso.
Monza, serre comunali
Monza, serre comunali Fabrizio Radaelli

Ripristinare le serre comunali (o Serre reali) di viale Brianza, valorizzarle non solamente dal punto di vista botanico e aprirle al pubblico per eventi culturali e aggregativi: è l’obiettivo che l’amministrazione comunale di Monza proverà a centrare attraverso la costituzione di un partenariato speciale pubblico privato. Il Comune ha aperto la procedura con cui punta a raccogliere altre proposte da confrontare con quella inviata il 15 novembre dall’Associazione Lavoro Integrazione di Sesto, interessata a realizzare “Il giardino di verdura” nell’area di circa 12.000 metri quadri collocata nella parte meridionale dell’avancorte della Villa reale, sul lato destro rispetto al cancello.

Serre reali di Monza: le intenzioni della giunta comunale

«È uno spazio di pregio, molto importante, rimasto in gestione al Comune – afferma l’assessora al Parco Arianna Bettinè stato curato dai nostri giardinieri fino all’anno scorso, quando sono andati in pensione». Da quel momento la sua manutenzione è stata inserita tra le attività del global service del verde: «Si tratta di un passaggio temporaneo – precisa l’assessora – ora stiamo esplorando altre soluzioni» per riportare le serre a nuova vita. «Adesso – spiega – ne resta aperta una, utilizzata per le lezioni dagli studenti della scuola di formazione professionale Paolo Borsa. Vengono curati solo gli agrumi storici e nelle zone all’aperto di tanto in tanto sono ospitate installazioni estemporanee. Noi vorremmo aprire l’area tutto l’anno sia per le attività didattiche che per quelle culturali».

Serre reali di Monza: il progetto di Lavoro Integrazione

Per trovare un soggetto che garantisca la manutenzione del verde e promuova progetti che rivitalizzino le serre tramite iniziative inclusive l’amministrazione ha avviato una consultazione pubblica a cui hanno risposto alcuni soggetti: successivamente l’Associazione di Sesto ha presentato una proposta ritenuta interessante. «Non posso aggiungere niente altro – dice la Bettin – ma si tratta di un progetto molto ricco. Ora vedremo se altri aderiranno al nuovo avviso: se si farà avanti qualcuno confronteremo i programmi e poi decideremo con chi firmare il partenariato speciale». La valutazione, che dovrebbe chiudersi entro i primi mesi del 2026, potrebbe essere effettuata dagli uffici anche con la collaborazione di uno o più tavoli tecnici. L’eventuale accordo con privati, si legge nella delibera approvata dalla giunta, dovrà garantire «la migliore conciliazione tra le finalità dei proponenti e le esigenze dell’ente» inteso come comunità cittadina. Il partenariato, secondo l’amministrazione guidata da Paolo Pilotto, dovrebbe consentire di «avviare percorsi di sperimentazione innovativi di gestione, fruizione e partecipazione culturale».