Monza cambia le regole: più spazio all’esterno per bar e locali

Nel nuovo testo che norma l’occupazione del suolo pubblico a Monza cambiano le regole per l'occupazione degli spazi esterni.
Monza, i gestori del centro storico:no a cinque nuovi bar e ristoranti
Tavolini all’aperto a Monza

Non ci sono solo regole, ma anche suggerimenti nel nuovo testo che norma l’occupazione del suolo pubblico illustrato lunedì al consiglio comunale dall’assessore al commercio Carlo Abbà: il documento, che dovrebbe essere approvato giovedì 23 novembre, cambia i criteri per il calcolo della superficie di strade e piazze su cui bar e ristoranti possono collocare i tavolini.

Monza cambia le regole: dal 30% attuale della superficie interna al 100% con limiti massimi

Secondo il regolamento attuale i locali possono espandersi fino al 30% della superficie interna, magazzini compresi: per questo molti operatori cercano spazi supplementari per potersi allargare sulle strade.

«D’ora in poi – ha annunciato l’amministratore – potranno occupare un’area esterna pari al 100% della superficie di vendita con un tetto massimo di 200 metri quadri in centro e di 300 metri quadri nel resto della città» salvo che il codice della strada impedisca l’occupazione del suolo. La durata delle concessioni, ora triennali, sarà estesa a cinque anni per consentire agli esercizi di ammortizzare gli investimenti.

Monza cambia le regole: ci sono anche le raccomandazioni agli operatori che portano premialità

Rappresentano una novità le raccomandazioni agli operatori a tenere pulite le zone esterne, a mantenere il volume della musica nei limiti e a evitare che i clienti disturbino i residenti con i loro comportamenti. Chi si impegnerà a rispettare almeno cinque dei dodici suggerimenti elencati potrà ottenere alcune premialità tra cui l’estensione dell’orario di apertura. L’efficacia del regolamento sarà valutata da una commissione composta da rappresentanti del Comune, delle associazioni di categoria e di cittadini che si riunirà almeno due volte l’anno.

«Con la pandemia – ha spiegato Abbà – abbiamo sperimentato che i clienti preferiscono sedersi all’aperto e che, se ben tenute, queste aree rendono le città più accoglienti».