Qualche interessamento pare esserci stato, in passato. Poi sarebbe finito in nulla, perché l’asta bandita dal Comune di Monza per vendere il primo lotto della vecchia area espositiva a ottobre è andata deserta.
Nessuno si era fatto avanti, in municipio, con l’intenzione di rilevare gli oltre 20mila metri quadri, valutati quasi quattro milioni e (quasi) duecento mila euro, dell’ex fiera, racchiusa tra viale Sicilia e viale Stucchi. Eppure il progetto avrebbe potuto avere un senso: realizzare in quegli spazi, che fronteggiano lo stadio Brianteo, dove da settembre tutto è tornato a essere “romantico”, una sorta di cittadella dello sport, costituita da una struttura specializzata nella vendita di attrezzatura sportiva a cui affiancare alcuni campi per l’allenamento e per la pratica di diverse discipline.
Insomma: da quando Silvio Berlusconi ha rilevato il Monza, i riflettori sono puntati non solo sui risultati della squadra, di cui ad è Adriano Galliani, ma anche sui possibili interventi di riqualificazione che potrebbero interessare l’intero comparto. A partire dallo stadio, certo. Ma che potrebbero avere conseguenze anche sul territorio che lo circonda. Qualche nuova voce è tornata a circolare nei giorni scorsi, quando a Libertà qualcuno ha fatto presente che il lotto più piccolo dell’ex fiera, quello da 2.500 metri quadri con affaccio su viale Sicilia, lo scorso dicembre sia stato venduto per un milione (e 100) euro all’immobiliare Brugian di Arcore.
E allora due più due potrebbe facilmente fare quattro, considerando quanto di Silvio Berlusconi ci sia in città, nella città della sua villa San Martino. Così l’ipotesi di dar vita a un nuovo polo sportivo tutto sommato non stonerebbe. Anche perché il Monza, con la nuova proprietà, è tornato a sognare in grande. E se si continua a puntare in alto, con l’intenzione di portare, prima o poi, il club in serie A, oltre allo stadio, da adattare alle rinnovate esigenze e al tanto ricercato status, anche il comparto della città che abbraccia il Brianteo. E non potrebbe esserci nulla di meglio, per spazi e disposizione, che l’area dell’ex fiera. Quanto allo stadio, le ipotesi da mesi si moltiplicano e si accavallano e spaziano dalla realizzazione di quello che potrebbe essere un polifunzionale “Monza Stadium” all’acquisto della struttura da parte del privato – sulle orme di quanto accaduto a Bergamo, dove la futura “Gewiss Arena”, ora di proprietà dell’Atalanta, ha fruttato alle casse comunali quasi nove milioni di euro. Intanto, però, gli unici interventi previsti al momento sono quelli di manutenzione straordinaria dell’impianto che, inaugurato nel 1988, ha da subito mostrato segni di affaticamento.
Mentre le voci si rincorrono, l’assessore all’Urbanistica Martina Sassoli mette a freno le lingue: «A oggi, con me – ha spiegato – non si sono mai svolti incontri di natura urbanistica sulla questione. Il bando per la vendita del lotto più ampio dell’ex fiera è andato deserto e ricordiamo anche che quell’area potrebbe prestarsi ad accogliere parecchi diverse tipologie di attività. Il Monza fino a oggi ha avuto a cuore sì i suoi risultati sportivi, ma ha anche partecipato ad alcune iniziative a sfondo sociale, come gli eventi organizzati in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il Brianteo adesso ha la possibilità di essere oggetto di significativi interventi di restyling. Di urbanistica, però – ha concluso – ancora non si è parlato».