La fase C si è conclusa, a Monza sono stati nominati gli ultimi precari in attesa ma nelle scuole si respira tanta amarezza. Le attese non sono state soddisfatte, l’organico potenziato che dovrà fare la differenza per migliorare l’offerta formativa si è rivelato minore del previsto.
La scorsa settimana tutte le scuole hanno ricevuto comunicazioni sui docenti che sono stati loro assegnati, peccato che i numeri siano ben diversi da quelli che erano stati loro paventati all’inizio. I dirigenti del primo ciclo si aspettavano sei o setti nuovi insegnanti che andassero a coprire i posti vacanti e che fossero nuova energia per il potenziamento dell’attività didattica.
Lunedì l’amara sorpresa, solo tre quattro nuovi insegnanti ma non della classe di concorso richiesta. A livello nazionale i dati dicono che la maggior parte degli insegnanti nominati, per le scuole medie, sono docenti di arte, musica ed educazione fisica, solo nove a livello nazionale i docenti di matematica, quelli di cui in realtà c’è un maggior bisogno. Alla scuola media Elisa Sala, dove aspettavano con ansia un insegnante di scienze per poter sistemare la situazione in cui si trovavano (senza docenti di scienze il collegio docenti e la dirigenza avevano approvato di far fare a tutte le tre sezioni le ore di matematica in attesa di alternative per scienze) sono rimasti senza parole, come spiega la dirigente Grazia Di Ruocco:«Ci sono serie difficoltà, ancora una volta. Noi abbiamo avuto l’assegnazione di cinque docenti, quattro sulla primaria e uno sulla media. Vedremo ora chi arriverà e se prenderà servizio immediato, altrimenti dobbiamo riprendere con la ricerca dei supplenti. Speravamo che quest’ultima fase ci aiutasse per risolvere il problema dell’insegnamento delle scienze alle medie, vedremo il docente che abilitazione avrà. Noi però ci eravamo già attivati pensando per il secondo quadrimestre a delle lezione di Clil in scienze, ovvero l’insegnamento della materia in lingua inglese, avevamo approvato anche un progetto strettamente correlato con le scienze e infine stavamo pensando a dei corsi gratuiti pomeridiani per fare recuperare i ragazzi, ma questo dipenderà anche dalla disponibilità dei docenti che hanno già fatto molto».
Un altro problema con cui le scuole si scontrano è legato alla questione dei docenti vicari, i vice presidi, che non hanno avuto il distacco completo e si trovano oberati tra il lavoro in classe e quello burocratico, come sottolinea proprio la dirigente del comprensivo Salvo D’Acquisto (che comprende la Sala): «Il semi esonero della vice preside è a rischio e non vorrei trovarmi nelle condizioni di doverla sostituire proprio ad anno inoltrato. Questa riforma poteva essere valida ma si sta rivelando solo un gran caos». Ultimo ostacolo il sistema informatico che martedì era inutilizzabile. Le chiamate sono così slittate di un altro giorno.