Due giorni a Monza dedicati alla vita e all’impegno di Angela Ronchi, personaggio di primo piano del quartiere San Fruttuoso. Si intitola “La voce delle donne: la storia di Angela Ronchi” l’omaggio proposto da Anpi insieme a Aned, associazione culturale San Fruttuoso e Un ponte per, nell’ambito del progetto “La Resistenza è donna: sulle tracce di Angela e Lea” finanziato dal bando Giovani protagonisti del Comune di Monza.
Monza: a San Fruttuoso due giorni dedicati alla staffetta Angela Ronchi, eventi il 5 e 6 marzo
Due giorni per raccontare la staffetta partigiana a cui oggi è intitolato il giardino di via San Fruttuoso. L’appuntamento è per martedì 5 marzo, alle 21, nella sede dell’associazione culturale San Fruttuoso, mentre il 6 marzo, alle 17, ci si troverà proprio nel giardino Angela Ronchi in via San Fruttuoso. A raccontare le vicende della Ronchi saranno anche le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuta.
Monza: a San Fruttuoso due giorni dedicati alla staffetta Angela Ronchi, chi era e cos’ha fatto per il quartiere
Nata a Bellusco nel 1924, arrivò nel quartiere San Fruttuoso da bambina. Qui conosce e poi sposa Mario Scuratti, antifascista, ex deportato, fondatore della cooperativa edificatrice San Fruttuoso. Nel 1948 diventa segretaria della Cgil nel settore tessile. Fu la prima donna a ricoprire l’incarico di presidente dell’allora comitato di quartiere poi diventato Circoscrizione 4. Fu sempre lei a battersi per la realizzazione dell’asilo nido comunale ma non solo. È sempre sua l’idea di rendere fruibili proprio i giardini, a servizio di tutti i cittadini. Fu presidente onorario dell’Anpi di Monza fino alla sua morte. Morì nel marzo del 2011, due anni dopo la scomparsa del marito. Nel 2013 il Comune di Monza le ha intitolato il giardino Varisco a San Fruttuoso, per iniziativa dell’allora sindaco Roberto Scanagatti.
Fondamentale il suo impegno di antifascista. Viene arrestata una prima volta nel 1943 a 19 anni e poi licenziata dalla Marelli dopo l’armistizio. Riesce poi a trovare lavoro alla Tessitura Rovelli di Monza, avvicinandosi alla Resistenza.
«Di quel drammatico periodo Angela diceva spesso di aver imparato il ripudio della guerra e della violenza», si legge sul sito dell’Anpi, nella pagina biografica dedicata alla partigiana Ronchi.