«Considero un segnale fortissimo quello emerso oggi da chi chiede a gran voce il prolungamento della metropolitana a Monza come un bisogno irrinunciabile espresso per nome e per conto di circa 200.000 passeggeri potenziali al giorno». Sono le parole con cui il sindaco di Monza, Paolo Pilotto, ha commentato l’esito del tavolo tecnico organizzato dalle categorie cittadine, la grande alleanza per la M5, nella sede territoriale di Assolombarda a Monza, nella giornata di mercoledì 18 giugno.
Un incontro che, ricorda l’amministrazione comunale, ha visto la presenza dei rappresentanti territoriali di Confartigianato, Confcommercio, Cgil, Cisl, Uil, Consorzio Villa reale e Parco di Monza, Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori, Autodromo nazionale di Monza, “in vista dell’incontro al Mit già fissato per la prossima settimana sul destino del prolungamento di M5 fino al capoluogo monzese”, cioè giovedì 26 giugno, nella sede del ministero dei Trasporti e delle infrastrutture.
«Una posizione unitaria così compatta e solida merita di essere considerata con serietà dalle istituzioni e dalla politica, a qualsiasi livello: è la manifestazione di un bisogno vero, argomentato e reale, non certo strumentale o di parte», aggiunge il sindaco. «Giovedì prossimo andrò all’incontro convocato dal ministro dalle Infrastrutture a Roma, sapendo di rappresentare con la mia voce anche le voci di chi ha partecipato all’incontro di oggi, di chi ad esempio vorrebbe togliere ogni giorno 30.000 veicoli dalle strade, di migliaia di passeggeri che vorrebbero disporre di un’alternativa vera all’utilizzo dell’auto», conclude Pilotto.
La partita è in salita: nelle premesse il ministro Salvini ha chiamato gli enti locali a partecipare alla spesa per gli extracosti da quasi 600 milioni di euro, ma la Regione Lombardia per voce del presidente Attilio Fontana si è già chiamata fuori. Quindi, oltre alle risorse che potrebbe avere trovato il ministero – ancora non chiarite – la palla spetterebbe ai Comuni (Monza, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni) che di capacità di spesa e indebitamento ne hanno davvero poca.