A una manciata di giorni dall’incontro a Roma convocato dal ministro Salvini sul prolungamento della M5 a Monza, due cittadini hanno preso carta e penna digitale per promuovere una petizione online che, a nome di tutti i monzesi, spieghi (una volta di più) quanto sia cruciale l’infrastruttura per il territorio. Il problema è economico e gli ingegneri brianzoli Paola Lorenza Ghezzi e Paolo Meregalli provano “con determinazione” ad analizzare la questione. In meno di due giorni un migliaio di persone hanno lasciato la loro firma.
Metro M5 a Monza, la petizione online dei cittadini: le motivazioni alla vigilia dell’incontro a Roma con Salvini
“È una scelta non più rinviabile – sottolineano – perché La Brianza non può più aspettare, non può essere trattata come una periferia dimenticata, non può restare un corridoio di passaggio, senza infrastrutture, senza investimenti, senza futuro. Perché Monza sì“.
I promotori dell’iniziativa scrivono: “Il 26 giugno 2025, alle ore 12, a Roma si discuterà del futuro del prolungamento della linea metropolitana M5 fino a Monza. Un appuntamento che non è tecnico, ma politico. E che riguarda direttamente la qualità della vita di centinaia di migliaia di cittadini lombardi. La Brianza è un motore produttivo, demografico, economico e culturale. Ma sul fronte della mobilità, è da troppo tempo penalizzata” perché “si scontano incertezze sui tempi, sulla governance e sulla piena copertura economica“.
Metro M5 a Monza, la petizione online dei cittadini: le richieste a Governo, Regione e istituzioni
L’ultima tegola riguarda l’esplosione degli extracosti che sono stati stimati in 589 milioni in più da immobilizzare: “Devono essere garantiti subito, con un impegno chiaro da parte dello Stato e della Regione – dice la petizione – Questo punto è cruciale: questi 585 milioni di euro aggiuntivi non devono rallentare o bloccare l’iter esecutivo dell’opera. Non possono rappresentare un alibi per fermare una linea metropolitana già matura sotto ogni profilo: progettuale, ambientale, tecnico e sociale“.
Ed ecco le richieste: “Al Governo: una presa di posizione definitiva e l’immediata copertura degli extracosti emersi; alla Regione Lombardia: un ruolo attivo di coordinamento, promozione e vigilanza; ai parlamentari e consiglieri regionali: coerenza tra le parole e gli atti, e un impegno pubblico e documentato a sostegno dell’opera“.