Quando l’hanno trasportato in ospedale, non era in pericolo di vita, ma se non ci fosse stato il padre a soccorrerlo, chissà cosa sarebbe accaduto. Ha rischiato grosso un nordafricano poco più che trentenne, svenuto a causa di un’intossicazione da monossido, definito gas killer, mentre stava facendo dei lavori in un appartamento al quarto piano di un condominio in via Tre Venezie al quartiere Polo a Meda.
È successo verso le 18 di mercoledì. Il 118 ha attivato un’ambulanza, i vigili del fuoco del distaccamento di Seregno e i carabinieri della locale stazione. Uno straniero, circa sessant’anni, poco prima aveva telefonato disperato al pronto intervento. Il figlio era svenuto in bagno e lui l’aveva aiutato a riprendersi.
Sono stati i pompieri a scoprire la ragione dell’improvviso malore. Attraverso un’apposita strumentazione hanno rilevato la presenza di monossido nell’ambiente nonostante nell’appartamento, disabitato, gli impianti come luce, acqua e gas fossero disattivati. A produrre monossido sarebbe stato un braciere, acceso nel pomeriggio e trasportato nei vari locali da padre e figlio per riscaldare l’abitazione. Il giovane è stato trasportato in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale di Monza. Non è mai stato in pericolo di vita e per tutta la notte di mercoledì è stato tenuto sotto osservazione.
Mentre il trentenne veniva soccorso, i vigili del fuoco, autoprotettori sul volto, hanno areato i locali, riportando al situazione alla normalità (foto d’archivio).