Divieto di dimora nel comune di Meda per il 44enne medese (M.L.) arrestato lo scorso 26 aprile dopo un’esplosione di follia sotto la sua abitazione di via Zara. La misura è stata stabilita dal giudice Giovanni Gerosa, al tribunale di Monza, durante l’udienza di convalida dell’arresto dell’uomo. L’uomo non era presente al processo, perché ancora ricoverato all’ospedale San Gerardo in gravi condizioni, anche se, da quanto emerso in aula, non in pericolo di vita. L’uomo, infatti, dopo aver aggredito vicini di casa, carabinieri, ed essersi lasciato andare a gesti di vandalismo, era precipitato nel vuoto da un’altezza di circa 4 metri, riportando un grave trauma cranico.
Secondo quanto riferito in aula da un carabiniere, era ancora sotto sedazione ma potrebbe essere in grado di recuperare per il prossimo 22 maggio, data di rinvio del processo, per rendere la sua versione dei fatti davanti al giudice. Al termine dell’udienza celebrata a palazzo di giustizia, comunque, il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto nei confronti del 44enne, in attesa della prosecuzione del processo, la misura del divieto di dimora nel comune di Meda.
Agli atti della pubblica accusa, erano raccolte le testimonianze delle varie persone che hanno assistito o che sono state loro malgrado coinvolte dal raptus. L’uomo, completamente nudo, in evidente stato di alterazione armato di una spranga e di catene da neve, ha danneggiato diverse auto parcheggiate, i lampioni del suo condominio, e tutto quello che trovava davanti a sé.
Le accuse contestate sono di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamenti.
Intanto, nove giorni dopo, via Zara è tornata a essere quella di sempre. Ma il blocco dei citofoni esterni del condominio al civico 10, dove sono rientrati i due medesi feriti dopo essere stati medicati in ospedale, non esiste più. Sarà così fino a che i danni non saranno riparati.
Il sindaco Luca Santambrogio ha manifestato l’internzione di andare a trovare i cittadini aggrediti: «Intendo chiede loro di incontrarci, non so ancora se sarà possibile che vada io a casa oppure organizzare un momento in municipio. Quello che possiamo fare è manifestare la solidarietà del Comune per ciò che è successo».