È un piano in quattro mosse, tanto per semplificare, quello che a breve dovrebbe risolvere il problema allagamenti ad Arcore. Lo ha spiegato l’assessore Fausto Perego in conferenza stampa. La premessa è spettata al sindaco Rosalba Colombo. «Perego ha fatto un enorme lavoro di cucitura -ha dichiarato- ma questi problemi è chiaro che non possono più essere affrontati dai singoli Comuni. Serve un ragionamento più ampio sul territorio che spetta soprattutto alla Regione. Noi l’abbiamo già coinvolta». Il Comune intanto, con altri enti pubblici e privati, ha dialogato nei mesi scorsi per chiudere partite vecchie di anni in tempi brevi. I risultati sembrano a portata di mano.
Viale Brianza
Il primo dei quattro grandi fronti d’intervento è quello di viale Brianza sulla quale convergono da lati opposti sia il rio Valfazzola sia il canale Molgorana. Qui, come è ormai noto, sorgerà su area privata con una concessione gratuita una vasca volano per regimare le acque in casi di piogge torrenziali. L’accordo col privato che fa risparmiare i 130mila euro di un’acquisizione dei terreni è del mese scorso e il nuovo protocollo che coinvolge Lesmo e Brianza Acque è ancora più recente. Arcore ha già stanziato nel bilancio 2015 oltre 600mila euro, 130 li mette Lesmo e la progettazione se l’accolla Brianza Acque.
Il centro storico
La conseguente riduzione della portata d’acqua in arrivo al collettore di via Tomaselli inciderà anche sul secondo fronte del problema: il centro storico, quello più colpito con le inondazioni di negozi, case e parcheggi sotterranei. In questo caso a operare sarà la Tenaris Dalmine che, in una nota al Comune, annuncia che «le vasche di laminazione previste dal progetto, di capacità complessiva pari a 2200 metri cubi possano essere messe in esercizio entro il mese di ottobre 2015». A chiusura, una precisazione prevedibile: l’intervento ridurrà di molto la portata delle acque che arrivano dall’impianto industriale al collettore del centro, dove saltano i tombini, ma non potrà certo essere la panacea di tutti gli allagamenti.
Via Monte Bianco
Terzo fronte d’intervento è quello di via Monte Bianco e via Gran Sasso. Qui i progetti sono recenti: con 25mila euro di stanziamento a carico del Comune si conta di realizzare opere di modellamento del bacino di sfogo con un troppo pieno regolato da griglia. L’acqua che eccede sul lato di via Monte Bianco a ridosso del parco Borromeo potrà essere convogliata sotto la strada e sfogare nei prati tra via Monte Bianco e via Monte Rosa.
La zona del Lambro
L’ultimo fronte è quello del Lambro, zona Taboga e dintorni. Qui ad intervenire dovrebbe essere il Parco della Valle del Lambro per ripristinare gli argini che le piene hanno gravemente eroso e deformato. È un lavoro da 60mila euro che nel dicembre 2014 venne dichiarato dal parco una priorità e ipotizzato per gennaio 2015.
Per i rimborsi promessi dalla Regione per gli allagamenti di novembre 2014 (7 milioni su tutta la Lombardia) si dovrà attendere il 13 giugno quando verrà annunciata la ripartizione del tesoretto. Quell’episodio ad Arcore causò danni per 2 milioni e mezzo di euro, contando solo quelli di gestione dell’emergenza e quelli per i danni agli immobili.