Una passeggiata nel parco Visconti? Presto sarà possibile, grazie alla generosità dell’illustre padrone di casa, Silvio Berlusconi, e all’impegno di Mariarosa Redaelli.
Era stata la sindaca – alcuni mesi fa – a pensare di scrivere all’ex premier: «Illustrissimo presidente, mi permetto di disturbarla per chiederle un grande regalo per i miei cittadini: con tutte le precauzioni necessarie, aprire una parte della villa e del parco in occasione di Ville Aperte». La risposta non si è fatta attendere. E, come nel carattere di «sua emittenza» è stata affermativa e pragmatica.
L’ex cavaliere ha accettato di offrire la possibilità di effettuare delle visite già in occasione del prossimo 27 settembre, naturalmente limitando l’accesso solo ad alcune zone di interesse storico, architettonico e paesaggistico. Mariarosa Redaelli è rimasta positivamente colpita dalla rapidità e dalla generosità di Berlusconi: «Sono stata prontamente contattata e ho trovato una grande disponibilità ad accogliere la mia richiesta. Di questa sensibilità mi sento di ringraziare, anche da parte dei macheriesi, la famiglia Berlusconi».
Oltre al sì è arrivata anche la disponibilità a concordare un itinerario di visite: «Sarà un percorso rispettoso della privacy e della sicurezza, lungo i percorsi pedonali adiacenti all’edificio, circoscritto alla parte della vasta tenuta che circonda la villa e consente di camminare intorno all’edificio godendosi la spettacolare vista del giardino. La visita prevede un ingresso per gruppi, alla presenza di una guida».
Mariarosa Redaelli è entusiasta, e sottolinea il valore storico, architettonico e paesaggistico che questa iniziativa potrà avere: «Vorrei sottolineare in particolare il valore affettivo – in particolare per chi è macheriese da sempre – di poter tornare in luoghi dove era possibile entrare nella loro infanzia, al tempo in cui la villa era un luogo di giochi e di divertimento per i bambini e i ragazzi». La sindaca ha ricordato anche i tempi lontani in cui la contessa Visconti si poteva incontrare in paese, poi gli anni bui in cui la villa fu abbandonata e in precarie condizioni, infine il periodo in cui fu proprietaria la provincia di Milano, e la villa e il parco erano accessibili per eventi pubblici e culturali.