Sono stati tutti e quattro identificati dai carabinieri gli autori del furto della statua di Gesù Bambino dal presepe posto all’esterno della chiesa prepositurale di Lissone, avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 dicembre scorsi. Tutti maggiorenni e della città. Sono accusati di furto aggravato e vilipendio. I carabinieri sono arrivati a loro al termine delle indagini che hanno tenuto conto anche del materiale video caricato sui account social – Instagram e Facebook – di uno dei partecipanti alla bravata.
Il primo, un 19enne, ad essere identificato. Il cerchio si è stretto nelle ultime ore. Anche gli altri componenti del gruppo, infatti, sono stati identificati dai militari. L’accusa è di “furto aggravato” e “offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio”. La vicenda del rapimento del Bambinello dal presepe posto ai piedi della chiesa prepositurale ha fatto scalpore e rattristato la comunità intera: l’allarme era scattato quando alcuni lissonesi in chiesa per partecipare a un funerale si erano accorti della sparizione.
Il sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi, auspica una presa di coscienza degli autori del furto: «Sarebbe significativo se i ragazzi riportassero il Gesù Bambino, magari con uno scritto di scuse, e dimostrassero di aver compreso l’errore commesso. Il furto è un gesto condannabile ed esecrabile che con l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha già una conseguenza forte per gli autori. Con la speranza che si rendano conto di ciò che hanno compiuto».