L’istituto Meroni di Lissone ha concluso il progetto “Con-Creta-Mente” realizzato grazie ai fondi del Piano Triennale delle Arti e alla collaborazione delle Fornaci Riva di Briosco. Un lavoro che ha coinvolto diversi alunni del liceo artistico, iniziato tre anni fa che ora finalmente si è concluso con l’installazione dell’opera da loro ideata e realizzata. La scritta della scuola, nel giardino interno, fatta tutta di mattoni che gli stessi ragazzi hanno pensato e poi realizzato che racchiude un ulivo in memoria di una compagna.
Lissone: i ragazzi del liceo Meroni e l’inaugurazione
Un momento importante che ha visto la partecipazione non solo degli autori dell’opera, della dirigente Valentina Calì, del professor Claudio Valentino, referente del piano triennale delle arti e del progetto, ma anche di Corrado Riva, della Fornaci di Briosco, Cinzia Cataldi, critica d’arte e fondatrice del “museo in tasca”, Max Marra, artista, e dell’assessore all’istruzione Carolina Minotti. Una serata di condivisione sul tema dell’arte, prima del taglio del nastro, come ha ricordato la stessa Cataldi «questo progetto è un esempio virtuoso, ogni occasione di incontro è rara e va colta. Questa è stata un’opportunità per i ragazzi che hanno avuto la possibilità di “entrare” nel vivo della bellezza per poi contaminare il territorio e lasciare una traccia». Come ha sottolineato il docente Valentino questo è stato un lavoro frutto di una sinergia con tutti i colleghi, Giuliana Giussani, Matteo Golfetto, Pasquale Lo Moro e Gaetano Pisicchia, Cosimo Argentiero, Andrea Tironi dell’ufficio tecnico e il vice preside Lucio Casciaro.
Lissone: i ragazzi del liceo Meroni e il lavoro sinergico
«Tutti hanno collaborato persino nel trasporto dei mattoni da Giussano a Lissone– sottolinea lo stesso docente-. Dobbiamo ringraziare la quarta generazione dei Riva per la loro gentilezza e disponibilità. Un plauso ai ragazzi e, in un certo senso, il nostro omaggio al liceo che il prossimo anno spegnerà 18 candeline e sarà maggiorenne. È stato emozionante vedere con quanta attenzione i ragazzi hanno lavorato, ogni mattone è fatto a mano, un lavoro complesso ma bello». Un gruppo misto di prime e seconde ha lavorato a questo progetto e come hanno detto gli stessi ragazzi “è un’opportunità di progettare quello che la scuola insegna, un’opera che resterà nel tempo grazie a tutti professori, i compagni e la preside”. «Tra i nostri docenti si è creata una forte sinergia– conclude la dirigente Calì- come tanti “mattoncini” hanno costruito dei progetti unici, come questo in cui i ragazzi sono protagonisti».