Dal presepe oasi a quello dentro la televisione. Cascate, deserti, persino paesaggi in cui cade la neve. Quest’anno i presepisti lissonesi si sono sbizzarriti realizzando una cinquantina di pezzi unici per la tradizionale mostra dei presepi organizzata dal circolo don Bernasconi all’interno della tradizionale Lissone città presepe, che è stata inaugurata questo fine settimana.
Lissone città presepe, in mostra anche i lavori dei più giovani
Opere originali esposte all’interno del palazzo Terragni di Lissone, tanti nuovi “nomi” tra gli artisti ma anche molti volti noti dietro le opere della natività uniche, suggestive, grandi piccoli, in legno, carta, materiale di riciclo.
Accanto agli “storici” artisti anche i più giovani, che hanno partecipato al laboratorio “Natale manuale” di Tommaso Letteriello che, in una sala blu, hanno mostrato le loro creazioni.
Con molta emozione i soci del circolo hanno inaugurato la mostra, alla presenza del sindaco Laura Borella, di Giusy Riva, presidente del circolo e molti amici e soci.
«Iniziai questa manifestazione con i miei alunni 35 anni fa – ha detto Giulia Rutigliano del circolo – e ricordo bene le emozioni. Il tema di quest’anno “Natale carezza di Dio” è una frase meravigliosa, che si identifica nel gesto più tenero di tutti: la carezza».
Lissone città presepe, ci sono anche i quadri del Centro colori della vita
Oltre ai lavori dei presepisti sono stati esposti anche i quadri degli artisti del Centro colori della vita realizzati con la maestra Teresa Colore, sempre legati al tema.
Lissone città presepe, i “piccoli legnamè”
Come ogni anno una cinquantina di “piccoli legnamè” hanno partecipato al laboratorio di Letteriello che ha voluto ringraziare in particolare le famiglie per aiutare i ragazzi a portare a termine quest’impegno. «Ogni anno mi stupisco perché davanti a nuove proposte che lancio – ha detto Letteriello – ne parliamo insieme e loro iniziano a ragionare, pensare. Anche davanti all’imprevisto non si arrendono, sono pronti ad andare fino in fondo anche quando faticano non demordono. Il risultato sono tanti pezzi unici e la bellezza è nella diversità che c’è in ognuno di loro».
La mostra è aperta fino al 7 gennaio dalle 15 alle 18 ( nei giorni 17, 20, 23, 25, 26, 3 dicembre e l’1, 5, 6, 7 gennaio).