Lissone, Bulian (Catas): «Il Covid ci porta a stare di più in casa e il legno arredo ne ha tratto vantaggio»

Il direttore del più importante laboratorio europeo per le prove nel settore del legno arredo con sede anche a Lissone (Monza Brianza): «I primi mesi dell’anno hanno dimostrato la grande vitalità di un settore che non intende arrendersi»
Il presidente di Catas, Franco Bulian
Il presidente di Catas, Franco Bulian Elisabetta Pioltelli

«Al 31 dicembre 2020 avevamo ben 170 metodi di prova accreditati, contro i 138 di dodici mesi prima, un dato che testimonia il nostro impegno nel voler dare all’industria del legno e del mobile attestati che siano un importante e riconosciuto biglietto da visita di qualità in tutto il mondo. Credo valga anche la pena di ricordare che oltre il 40 per cento del nostro lavoro risponde alla domanda di aziende di tutto il mondo e vogliamo crescere ancora, ma senza dimenticare l’Italia, dove siamo già presenti in due distretti di grande importanza, nel Triveneto e in Brianza, e presto potremo annunciare una nuova iniziativa che siamo certi potrà offrire a noi e molte imprese del legno arredo interessanti opportunità…».

Franco Bulian, dal primo gennaio nuovo direttore di Catas, il più importante laboratorio europeo per le prove nel settore del legno arredo che ha sede a San Giovanni al Natisone (Udine) e Lissone (Monza Brianza), pensa al futuro con rinnovata fiducia. «L’incertezza dell’ultimo anno non ci deve fermare e, nonostante le tante preoccupazioni, guardiamo con fiducia al 2021- dichiara – abbiamo chiuso il terribile 2020 in modo assolutamente migliore di quanto potessimo attenderci. I primi mesi sono stati splendidi, ma a marzo il cataclisma ci ha travolto tutti, portandoci fino a un meno 15 per cento nel numero delle prove eseguite rispetto al 2019, un dato che fortunatamente siamo riusciti a recuperare nella seconda metà dell’anno, chiudendo con un fatturato addirittura in leggera crescita rispetto all’anno precedente, anche grazie al maggior numero di certificazioni di prodotto da noi rilasciate, 175 contro le 168 del 2019. E da qualche mese la situazione, almeno per quanto riguarda il numero delle prove, è tornata alla normalità, con le inevitabili fluttuazioni dovute alla altalena di possibilità, di certezze e di sensazioni che le diverse colorazioni delle aree del nostro Paese e del mondo intero consentono».

Bulian ha dunque ereditato una poltrona piuttosto “calda”, in una stagione che risente della mancanza di eventi e di appuntamenti fieristici, con tutto ciò che ne consegue sul lancio di nuovi prodotti e – dunque – sulle tante attività connesse. «I primi mesi dell’anno hanno comunque dimostrato la grande vitalità di un settore che non intende arrendersi e che negli ultimi tempi ha indubbiamente risentito positivamente di un rinnovato interesse dei consumatori per lo spazio domestico, della voglia di ognuno di noi di migliorare il contesto dove siamo costretti a passare più tempo», ha aggiunto il nuovo direttore di Catas.

Sostenibilità ed ecologia sono sempre fra le parole d’ordine di Catas e uno dei primi obiettivi dell’anno sarà proporre il servizio per la valutazione del ciclo di vita di un prodotto (Lca – Life Cycle Assessment). Un traguardo importante, che potrebbe prevedere step intermedi nella valutazione, comprovata da test e risultati misurabili, della sostenibilità o del “rispetto ambientale” che un certo bene può vantare.