Si chiama “KZ” ed è un film realizzato dalla Formazione professionale salesiana in uscita nelle sale dal 18 dicembre. A Lissone, però, domani sera (venerdì 12) potrà essere visto in anteprima a Palazzo terragni alle 21.15.
Nella pellicola si parla di tre ragazzi, Guido Valota di Sesto San Giovanni, Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano, che tra il 1943 ed il 1944, durante l’occupazione nazifascista della Repubblica Sociale Italiana, sono arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau.
Una esperienza drammatica che per due di loro, Gibillini e Ratti, finirà con il ritorno a casa. Valota, invece, morirà durante la “marcia della morte”, nel trasferimento, cioè, a un altro lager.
Le vicissitudine dei tre giovani sono ricostruite grazie alle testimonianze del figlio di Valota, Peppino e di altri sopravvissuti. Il film le ripercorre con immagini dei luoghi dove si svolsero i fatti, interviste e una serie di cortometraggi che illustrano gli episodi. L’esperienza di prigionia e deportazione dei ragazzi viene raccontata
La pellicola è stata realizzata dagli allievi del quarto anno della Formazione Professionale Salesiana di Sesto San Giovanni, sotto la guida di Filippo Grilli, regista e formatore presso il Cnos Fap. I ragazzi hanno costituito la troupe tecnica (crew) che ha realizzato la pellicola, dalla regia di Ermanno Alini, alla direzione della fotografia affidata a Giuliana Tintori, fino alla colonna sonora il cui autore è stato il giovanissimo Matteo Motto. La produzione è della’associazione culturale no profit “Gpg Film”, insieme al Cnos Fap.
Gli attori non sono professionisti, Marco Maggioni è Guido Valota, Luca Pirola Ratti e Michele Raimondino Venanzio Gibillini. Hanno partecipato anche 50 comparse, la stragrande maggioranza delle quali sono allievi salesiani, ex allievi, formatori e genitori.
Il film è stato girato con un budget di 15mila euro, finanziato dalla Fondazione Cariplo. Le riprese sono iniziate a marzo 2014 e si sono concluse nel mese di giugno.