A 79 anni non si è rassegnato alla fine di una relazione trentennale con la convivente 60enne arrivando a perseguitarla perché ci ripensasse e nonostante una condanna, obbligato a stare lontano dai comuni di Paderno Dugnano e Muggiò, frequentati dalla donna, ha comunque continuato a molestarla. E questa volta nei suoi confronti la misura si è fatta più pesante: arresti domiciliari con braccialetto elettronico per effetto di una ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Monza per atti persecutori e l’avvertimento che, in caso di altre intemperanze, potrebbe scattare il carcere.
Limbiate, il 79enne era già stato condannato a giugno ma non si è rassegnato
A giugno l’uomo, italiano, era stato condannato a oltre tre anni di reclusione dopo che si faceva trovare nei luoghi frequentati dalla ex convivente, al lavoro e sotto la sua abitazione, citofonando insistentemente per ottenere un incontro chiarificatore. Nell’occasione, l’iniziale misura cautelare degli arresti domiciliari era stata successivamente sostituita con il divieto di dimora nel comune di Paderno Dugnano e Muggiò fino a ottobre.
Ciò nonostante il 79enne non si sarebbe dato per vinto, continuando a perseguitare la donna, generandole un “fondato timore per la propria incolumità”, tanto, dicono dall’Arma: “da richiedere in diverse circostanze l’intervento dei Carabinieri che avevano puntualmente informato delle circostanze l’Autorità Giudiziaria”.