Nell’ex ospedale Antonini al via la riqualificazione di due vecchi padiglioni. Sono infatti iniziati i lavori per l’apertura di due Rems (residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza) nell’ex ospedale psichiatrico Antonini di Limbiate. Si torna dunque a parlare di Rems, l’acronimo che indica una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. Il piano prevedeva Rems a Castiglione delle Stiviere (120 posti), Limbiate, Leno (BS) e Mariano Comense per 40 posti a testa, Leno e Mariano hanno però rifiutato.
Limbiate: Rems all’Antonini, risorse a bilancio già dal 2013
Le risorse messe a bilancio per Limbiate nel 2013 (se ne parla infatti da 10 anni) erano superiori ai 5 milioni, ma è evidente che le cifre siano lievitate. Sotto la lente finiscono così i costi dell’opera, saliti da 5,6 milioni del 2013 agli attuali 17,2 per la maggior parte stanzianti dallo Stato, per la riqualificazione dei padiglioni Forlanini e Ronzoni, attualmente in condizioni di degrado e destinati ad accogliere le Rems. Oltre alla realizzazione di 40 posti letto divisi in due blocchi, nel 2015 al progetto sono stati aggiunti un polo tecnologico, servizi di supporto, aree gestionali e di riabilitazione. A fine luglio i lavori sono stati aggiudicati ad un consorzio di Ravenna per 14,3 milioni (esclusi Iva e oneri per la sicurezza). Lo Stato interviene per 16,391.189 euro e la Regione per poco più di 862mila euro. Una cifra che finisce così al centro delle critiche perché rappresenta il vero problema per le opposizioni limbiatesi.
Limbiate, due Rems nell’ex ospedale Antonini, il consigliere Brunato: “Spiegare i costi”
Il consigliere Giancarlo Brunato di Limbiate solidale, spiega che: “se dividiamo questa cifra per il numero degli ospiti previsti viene fuori che per ogni posto si spendono circa 360mila euro, questa cosa è incredibile e va spiegata”. Per il sindaco Antonio Romeo ristrutturare quei padiglioni ha dei costi molto elevati perché sono fatiscenti e non si possono abbattere ma grazie all’intervento quegli immobili non saranno più un luogo di degrado, si promuoverà il recupero ambientale e si risolverà un problema sociale perché le strutture accoglieranno una comunità di recupero per malati psichiatrici. I lavori nell’ex ospedale Antonini sono partiti dall’abbattimento di alcuni alberi come previsto nel progetto esecutivo, alcuni saranno sostituiti da nuove piantumazioni (altro tema sensibile, per altro).Dal 2018 il Comune ha avviato le procedure per l’adozione degli strumenti urbanistici relativi al piano di recupero, e anni dopo si è giunti alla stipula la convenzione con gli enti interessati. La scorsa estate, la Regione ha affidato i lavori ad un Consorzio di Ravenna che ha iniziato le opere preliminari nei giorni scorsi.