Un grido da viale Libertà a Monza: negli ultimi dieci giorni si sono verificati un gran numero di furti in appartamento e nei luoghi comuni adibiti a parcheggio di biciclette. Furti in casa con i proprietari presenti e di quattro-cinque bici a notte. Ma non sono le sole fonti di preoccupazione per i residenti, che chiedono l’istituzione del vigile di quartiere. La denuncia in una lettera arrivata in redazione.
“La presente per segnalare l’incredibile susseguirsi di furti in appartamento durante la notte (coi proprietari in casa), nei luoghi condominiali di parcheggio biciclette avvenuti negli ultimi 10 giorni in zona Viale Libertà 158-160-164, la strada adiacente ai giardini di via Gadda, controllata da telecamere dell’agenzia ippica. In quanti bazzicano nei nostri luoghi più sicuri se riescono a sottrarre 4 o 5 biciclette per volta, a portarsi una scala per entrare dalle finestre ai primi piani? Eppure è tutto successo!
Se uniamo questi disdicevoli eventi alla presenza di auto straniere con uomini che dormono all’interno davanti agli occhi di tutti, già ampiamente ed invano segnalate alle autorità giudiziarie, a monolocali utilizzati come dormitorio da decine di persone di dubbia professione con grave danno anche di immagine per il condominio ospitante e per tutta la zona, viene spontaneo chiedersi se i cittadini monzesi debbano rassegnarsi a questa insicurezza cronica, o se sia possibile incrementare i controlli almeno quando i cittadini segnalano fatti illeciti.
La presenza di telecamere è considerata solo un deterrente o le autorità possono accedere e visionare le immagini?
Non possiamo accettare che questi eventi così traumatici che incidono fortemente sulla serenità della già difficile vita quotidiana siano considerati di second’ordine! Il danno economico dei furti non è secondario, ma è lo stato di ansia e di frustrazione di chi si sente abbandonato è terribile! Non è possibile vivere col senso di colpa per aver lasciato aperta una finestra, per aver incatenato la bicicletta ma non averla portata nel box, questa non è vita!
Cosa insegniamo ai nostri figli, a tacere davanti alle ingiustizie perchè tanto i ladri e i furbi la fanno sempre franca? Dobbiamo stare zitti e evitare di denunciare per non perdere altro tempo prezioso? Dobbiamo barricarci in casa sperando che i ragazzi non facciano incontri spiacevoli proprio dentro al condominio? La risposta più spontanea è sì. Così però crescono individualismo, insicurezza, rassegnazione, sospetto, insofferenza, razzismo…
Se i cittadini tacciono non avremo il sentore della diffusione di questi eventi, se ogni furto è visto come un evento a sè stante, questo è un invito a denunciare e a pretendere risposte.
Il tanto promesso e mai istituito vigile di quartiere che possa raccogliere le segnalazioni di soprusi e situazioni di rischio con la conoscenza diretta del territorio potrebbe forse essere l’inizio.
Un lettore”