Tanti sognano il posto fisso, una vita tranquilla con tutti gli agi, ma c’è chi invece a 28 anni ha deciso di cambiare la sua routine e fare il rifugista. Questa è l’interessante storia del lesmese Samuele Rossi che senza troppi fronzoli ha ammesso che «cercavo qualcosa di più sfidante che lavorare come impiegato in una ditta dove mi occupavo del marketing con un contratto a tempo indeterminato ». Così un giorno in modo scherzoso e un po’ provocatorio suo padre Enrico gli aveva inoltrato un volantino del rifugio Mirtillo di Lizzola nella val di Scalvi nella bergamasca, dove si cercava qualcuno disponibile a occuparsi della gestione della struttura.
Lesmo: Samuele Rossi “Sembrava uno scherzo e invece”
«Alla fine quello che sembrava uno scherzo per me è stata la proposta giusta e così ho accettato quello che per me è stata ed è tuttora una nuova avventura» ha confessato Rossi. Nel mezzo dell’estate ha preso armi e bagagli è salito a 2mila metri e ha cominciato una nuova vita . «I primi mesi è stata dura – ha raccontato il ragazzo – perché ho dovuto lasciare a casa la mia fidanzata Elisa e i miei genitori, che poi nei weekend hanno cominciato a venirmi a trovare, anzi mia mamma mi ha dato anche una mano in cucina perché abbiamo tanti escursionisti e camminatori che ci vengono a far visita ed è bello sapere che gli possiamo dare quello spazio giusto per il ristoro portando in tavola la polenta col brasato e stinco ed altre specialità come formaggi e affettati di derivazione bergamasca». Parlando con il rifugista lo si capisce dalla voce che oltre alla fatica ad adattarsi dei primi tempi c’è tanta gioia e soddisfazione per la decisione presa.
Lesmo: Samuele Rossi “l’inizio è stato difficile, ma ora sono contento”
«Sono davvero contento perché l’esperienza finora è stata positiva e adesso con l’inverno mi aspetta un altro importante banco di prova, perché il nostro rifugio continua la sua attività e posso contare su un team di persone che collaborano con me. Sono davvero felice della scelta che ho fatto». Per Rossi non c’è solo la passione per la montagna, ma in lui c’è da sempre un amore per la natura e l’ambiente tanto che da quando ha preso in mano la gestione del Mirtillo ha subito spinto per «diventare un rifugio plastic free ed ecofriendly, mi sembra il minimo proprio per poter rispondere ancor meglio al territorio dove viviamo cercando di impattare il meno possibile sul verde che ci circonda». Idee molto chiare per Rossi che ha accettato anzi più probabilmente voluto questa sfida ad alta quita andando un po’ in controtendenza rispetto a tanti giovani che alle soglie dei 30 anni puntano alla stabilità. Un cambio di prospettiva importante con annessi sacrifici che però col passare delle settimane e ormai dei mesi non sembrano così pesanti per Rossi che ha trovato una sua nuova dimensione a 2000 metri d’altezza nelle valli bergamasche.