Lesmo, l’ira di don Donato a Seveso «Dio, spezza i denti ai miei nemici»

Don Donato Vicini ex responsabile della unità di pastorale giovanile dopo il trasferimento a Seveso spara a zero contro la sua vecchia comunità lesmese. E lo fa attraverso una lunga lettera-invettiva dove chiede a Dio di «spezzare i denti ai miei nemici».
Don Donato Vicini
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Don Donato Vicini ex responsabile della unità di pastorale giovanile dopo il trasferimento a Seveso spara a zero contro la sua vecchia comunità lesmese. Il sacerdote ha pubblicato sul sito della pastorale giovanile una lunga lettera dove commenta la situazione che si è venuta a creare negli ultimi mesi dopo l’ufficializzazione del suo spostamento. “Voglio dire la mia in questa situazione vergognosa e vile che ho dovuto subire in queste settimane, non per alimentare la polemica, ma per dovere di giustizia, ricordando quanto scrisse il beato Papa Giovanni Paolo II: «Senza giustizia non c’è pace» , e per amore della verità – ha scritto il prete -. Ovviamente so bene che queste parole non saranno accettate da tutti, soprattutto da quelli che in questi mesi hanno diffuso menzogne, anche attraverso i giornali”.

L’incontro con il vicario

Inoltre ripercorre torna a raccontare il suo incontro col vicario episcopale padre Patrizio Garascia. “Nel mese di giugno il vicario mi chiese di fare un discernimento sul mio servizio nell’Unità di Pastorale Giovanile cosa che prontamente feci. Il 13 giugno, nella chiesa dell’Annunciazione, davanti al tabernacolo, seduto nelle panche a fianco del vicario lessi il mio discernimento al termine della lettura il vicario episcopale disse: «Resta ancora un anno» e ci abbracciammo nella gioia sincera e fraterna. Non so cosa sia successo ad opera dei figli delle tenebre mentre ero al campo estivo in montagna. Io so che il 30 luglio il vicario mi chiama e mi comunica che devo lasciare il mio incarico di responsabile dell’unità di pastorale giovanile San Filippo Neri dal 1 settembre. Un simile cambiamento di opinione circa la mia collocazione non può che essere ricondotto a malignità sul mio conto, malignità sulla quale hanno poi ricamato giornali e sono state l’occasione di infamie e pettegolezzi sul mio conto”.

Il cambio di password

Le stilettate non finiscono qui e in un passaggio della sua lettera (impossibile da cancellare, visto che don Donato ha cambiato la password d’accesso al sito): “Per i falsi preti, le false catechiste, i falsi educatori, i falsi giornalisti valgono le parole che il Vangelo afferma per Giuda: «Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro» .

La raffica finale

E poi l’invettiva finale contro i nemici: «Per voi, che avete allontanato da me i vostri figli solo per invidia, elevo al Signore le parole del Salmo: «Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca; rompi, o Signore, le zanne dei leoni. Si dissolvano come acqua che scorre, come erba calpestata inaridiscano. Passino come bava di lumaca che si scioglie, come aborto di donna non vedano il Sole! Prima che producano spine come il rovo, siano bruciati vivi, la collera li travolga. Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue dei malvagi». Amen.