Lentate, Mocchirolo preda dei ladri Adesso i residenti vivono nel terrore

La scorsa settimana i furti sono stati quattro, ma non passa giorno senza che un allarme risuoni nel quartiere. Non dormono più sonni tranquilli le 50 famiglie di via Cimabue, strada di Mocchirolo.
I carabinieri chiamati dai residenti dopo l’ennesimo furto in una casa
I carabinieri chiamati dai residenti dopo l’ennesimo furto in una casa

La scorsa settimana i furti sono stati quattro, ma non passa giorno senza che un allarme risuoni nel quartiere. Non dormono più sonni tranquilli le 50 famiglie di via Cimabue, strada di Mocchirolo dove negli ultimi anni è sorto un nuovo quartiere residenziale, talmente bello da fare gola ai topi d’appartamento. Se quest’estate più volte abbiamo raccontato delle feste organizzate lungo la via, vista l’unità che c’è tra i residenti, ora l’obiettivo non è decidere quale torta servire alla merenda pomeridiana, ma come evitare che per l’ennesima volta i ladri abbiano vita facile.

Domani gli abitanti s’incontreranno e preventivi alla mano, per l’introduzione ad esempio della videosorveglianza o della vigilanza privata, cercheranno di capire cosa fare per contrastare l’ondata di furti. L’obiettivo primario però è controllarsi l’un l’altro. «La scorsa settimana da un’abitazione hanno estratto dal muro una cassaforte – racconta uno dei residenti, che preferisce restare anonimo, visto che si è trovato faccia a faccia coi ladri – La proprietaria, rincasando, non poteva nemmeno aprire la porta, loro erano ancora dentro». Erano le 8 di sera. Sempre a quell’ora, anzi precisamente alle 20.45 della scorsa domenica 9 febbraio si è andati addirittura oltre.

«Stavo uscendo a portare l’immondizia – continua il residente che ha preferito non dare il nominativo – quando ho sentito suonare l’allarme del vicino. Ho allungato la testa e ho visto un ragazzo. Gli ho chiesto cosa ci facesse lì, lui ha balbettato qualcosa ma non italiano. Sono arrivati altri quattro. Erano a volto scoperto. Uno mi ha guardato dritto in faccia e mi ha detto “Tu che vuoi?”. Ma come ero a casa mia e questo mi chiedeva cosa volessi? Ho risposto proprio così e mi hanno lanciato di tutto, penso roba rubata dal vicino come una scopa, una scarpa, la paletta da giardino». A quel punto le urla, il trambusto e l’allarme scattato poco prima avevano richiamato in strada almeno trenta residenti, che hanno fatto capannello, facendo fuggire la banda.

L’incessante pioggia di furti ha spinto un’altra residente a scrivere al nostro giornale. Sottolineando che: «Noi cittadini viviamo nella paura: chi come me ha già subito un furto vive con l’ansia e la rabbia, e chi non l’ha ancora subito vive con l’ansia di essere la prossima vittima di questa banda. Sono sempre gli stessi, sono probabilmente in 5 persone, entrano negli appartamenti intorno alle 19-20, nel giro di pochi minuti fanno un gran casino sicuri di avere il tempo necessario prima dell’arrivo dei carabinieri. Non si fermano nemmeno con la presenza di allarmi nelle abitazioni».